La Regione riprenda il proprio ruolo sui Corsi professionali abilitanti per l’esercizio del commercio relativo al settore merceologico alimentare.

Questo è quanto auspicato dal Presidente di Confcommercio Sicilia Francesco Picarella il quale già a suo tempo aveva manifestato, senza alcun riscontro, una serie di perplessità, sugli stessi corsi.

Da tempo, Confcommercio Sicilia chiede all’Assessorato di ridefinire la normativa dei corsi anche alla luce della circolare del 3 luglio 2017 n. 3 concernente la L.R. del 22 dicembre 1999 n.28 ed alla luce dell’Accordo integrativo, ai sensi dell’art.4 del decreto legislativo 28 agosto 1997 n.281, dell’atto sancito dalla conferenza Stato-Regioni in data 21 dicembre 2011, Rep. Atti n. 236/CSR, sui corsi professionali per l’avvio dell’attività di commercio relativa al settore merceologico alimentare e di somministrazione di alimenti e bevande, che consentano l’utilizzo della FAD anche in Sicilia ma non necessariamente la sede di esami.

“Chiamiamo in causa l’Assessorato regionale attività produttive, ne segnalare che sembrerebbe una prassi quella di aggirare le norme ed i regolamenti regionali; accade infatti che sempre più utenti siciliani intenzionati ad abilitarsi alla professione del settore merceologico alimentare si iscrivano a corsi in modalità FAD presso altre regioni e si rechino fuori dai confini isolani per sostenere gli esami abilitanti” – afferma Francesco Picarella – _”tale pratica, seppur legale nel regime normativo attuale, di fatto penalizza tutti gli enti formatori siciliani abilitati e bypassa il controllo naturale demandato alla Regione Sicilia”.

Per questo, chiediamo che l’Assessore si adoperi con urgenza per la ridefinizione della L. R. 22 del 1999, consentendo agli enti di formazione siciliani di attivare la tipologia dei corsi del settore alimentare in FAD ed al contempo prevedere l’obbligo degli esami nelle sedi siciliane sotto il controllo e la presenza dei funzionari dell’Assessorato”.