Gloria Peritore, Campionessa mondiale ISKA di Kickboxing, specializzata in web marketing, ma al tempo stesso sportiva e influencer, è una delle autrici Collana di Educazione e Cittadinanza Digitale edita da Lupetti. Non solo sport, quindi, per la licatese che è da sempre impegnata in progetti sociali e ha ispirato molte donne a intraprendere gli sport da combattimento infondendo coraggio tramite i suoi canali social.

La collana, composta da 20 volumi redatti da esperti e nuove firme della generazione Z con il coordinamento editoriale di Alessandro Cecchi Paone. Insieme a lei, la d.ssa Maria Alario, la d.ssa Rossella Bottaro (entrambe di Licata, come Gloria) e la d.ssa Francesca Froio.

Gloria è presidente e fondatrice dell’associazione antiviolenza “The Shadow Project” e testimonial di A.I.C.S. (Associazione italiana di prevenzione al Cyberbullismo e Sexting), di cui Presidente è il dott. Andrea Bilotto, che è anche designato come Direttore Scientifico della Collana.

Essa rappresenta una sfida tanto necessaria quanto innovativa per il pubblico italiano. I primi cinque volumi usciranno ad aprile e sono stati anticipati da una lettera aperta indirizzata da Alessandro Cecchi Paone al presidente del consiglio Mario Draghi e al ministro della Transizione digitale Vittorio Colao.

Lo scopo è sensibilizzare il governo sui temi di alfabetizzazione digitale, ormai irrimandabili per l’Italia che ha, per questa ragione, recentemente istituito un ministero ad hoc. L’intera campagna è sostenuta sui social con l’hastag #Mariorispondi. Tra i titoli dei volumi: Essere digitali, Internet Babylon, No Store, Armonie digitali, Virtual Politik, Tik Tok Marketing, Art Bytes.

Questa collana aiuta anche a comprendere come l’universo digitale abbia cambiato linguaggi e regole, nonché l’essenza stessa della comunicazione di massa, della politica, del business, dell’interazione umana, della tecnologia e delle scienze della vita, dello sport. Cecchi Paone, direttore della Collana, spiega: “Genitori, insegnanti, tutori, educatori non capiscono il linguaggio e la gestualità della generazione Z, non capiscono perchè hanno sempre in mano un device, prevalentemente uno smartphone, e cosa ci fanno. Da qui i 20 volumi, scritti sia dagli adulti sia dai giovani della generazione Z per tentare di costituire un ponte di reciproca alfabetizzazione e comprensione. Se non si fa adesso non si fa mai più, e l’Italia rischia di restare analfabeta dal punto di vista digitale. Perchè non basta avere uno smartphone per essere digitali e saper con quello smartphone vivere, lavorare, intessere nuove relazioni, essere in contatto con il mondo globale”.