Nanetta Corridora: le misure contano

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Oggi parliamo di misure…o meglio di misurazioni.
Eh si perché ogni bravo podista sa che aver macinato chilometri senza averli misurati correttamente equivale quasi a non farli.
Quando parliamo di misurazioni non intendiamo soltanto lunghezza del percorso ma anche altre variabili quali il tempo medio al chilomentro, la frequenza cardiaca media e massima e, per i più “rompiballe” , la cadenza del passo e la condizione della perfomance; ci si avvale di un cardiofrequenzimetro con gps e il lavoro è fatto.
Tutto questo si traduce, spesso, in discorsi tra i podisti che solo loro possono capire, ad esempio ” mi sono fatto un 10 a 4,45″ significa che ha corso 10km ad un passo medio di 4minuti e 45 secondi al km.
E il resto del mondo cosa capisce di tutto questo?
Proviamo ad ipotizzare alcune “frasi” e a decifrarle in base all’orecchio che ascolta: “il podista” e “l’uomo di porta di ponte”( che nessuno si offenda per carità, è un modo come un altro per indicare l’uomo medio, solo che ho voluto dargli una configurazione strettamente terrirorile):
Frase 1: domani ho un medio di 15 km
il podista che ascolta capisce che il suo interlocutore domani dovrá correre per 15 km a velocità media; l’uomo di porta di ponte capisce che il dito medio del suo interlocutore domani sara’ lungo 15 km …non capisce bene il realtà e la sua faccia avrà la forma di un punto interrogativo, fingerà di aver capito ( vorrà forse dire che farà il gesto del dito medio nei confronti di qualcuno che sta a 15 km di distanza?) e cambierà discorso.
Frase 2: ho corso buona parte di gara in soglia anaerobica
Il podista che ascolta capisce che il suo interlocutore ha “tirato” tanto in gara da portare il suo cuore in soglia anaerobica.
L’uomo di porte di ponte, dopo un iniziale smarrimento, interpreta la frase appena ascoltata più o meno così ” ieri ho fatto una corsa per arrivare in tempo alla lezione di aerobica” ! In ogni caso pensa sia meglio cambiare discorso prende a braccetto il suo amico e gli propone un caffè .
Frase 3: mi farò un fartlek
Per l’orecchio del podista nessun dubbio, un fartlek ci sta sempre , lungo o breve che sia é un buon allenamento; ma chiddu mischinu di porta di ponte comincia veramente a non capire , ” ma chi voli diri chistu ora?” , é del tutto smarrito e non sa esattamente come interpretare la frase. Sfodera la sua faccia più seria, porta la mano al mento che accarezza nervosamente poi guarda l’amico podista dicendogli ” ancora a quest’età ti droghi?”.
Frase 4: Ieri sera ho fatto le ripetute
Il podista che ascolta comprende che il suo interlocutore ieri ha fatto un lavoro tecnico, ha ripetuto una certa distanza ad un ritmo sostenuto con intervalli di recupero più o meno brevi in base al proprio programma di allenamento.
L’uomo di porta di ponte…lui adesso si che ha capito…un sorrisino misto tra il malizioso e il divertito gli illumina il viso , tira su gli occhi al cielo passandosi una mano sulla nuca ed assume quell’espressione da uomo di mondo che “capisce” anche con poche parole di cosa stiamo parlando.
Lui sa che il suo interlocutore ieri sera ….si è dato da fare tra le lenzuola RIPETENDO la prestazione!
Ha capito che vuole vantarsi, che vuole tirarsela un po’, ma ” a lui nessuno lo fa fesso” e quindi chiede, sottovoce, con fare ambiguo… “ ma ti pigliasti u VIAGRA o naturale”?