Per decenni siamo stati abituati ad una visione “classica” delle case, intese come bene di possesso e dunque con un investimento a lungo termine. Ma pare proprio che la situazione stia cambiando, e che questo cambiamento veda nelle nuove generazioni il motore principe: parliamo ovviamente dei Millennials che, sempre più spesso, ci stanno abituando ad una visione tutta nuova della società in cui viviamo. Nello specifico, secondo il rapporto Doxa, la casa di proprietà non sarebbe più considerata come un bene primario. Il motivo alla base di ciò? Il 66% dei Millennials sono improntati ad una vita “nomade”, fatta di esperienze diverse e di viaggi e residenze all’estero: un movimento continuo che, in effetti, renderebbe la casa di proprietà un bene superfluo da sostituire con l’affitto.

Boom del mercato degli affitti: il merito è dei Millennials

Partendo da una premessa del genere, non stupisce che il mercato degli affitti – dopo anni di crisi – stia vivendo una vera e propria seconda giovinezza. Stando ai dati di settore, infatti, non solo il numero degli affitti in Italia è in costante crescita, ma sta anche cambiando la definizione dell’affittuario tipo: sempre più spesso single (41,2% dei casi) o in alternativa coppie senza figli (35% dei casi). E non stupisce nemmeno il fatto che gli affitti siano letteralmente esplosi nelle città e nelle zone prettamente universitarie, con un incremento pari al +20% dovuto ai Millennials più giovani. Un’altra testimonianza del fatto che il Millennial è mobile, “qual piuma al vento”, e che sempre più spesso non vede la casa come bene primario, anche perché non ha intenzione di creare a breve una famiglia.

Case in affitto: come renderle più attraenti?

Cambia il target delle case in affitto, e di conseguenza cambiano anche le logiche relative alla preparazione delle suddette, che oggi devono rispondere ad esigenze diverse. E cambiano anche i contratti, dato che quello a canone libero appare più interessante per il 53,9% degli affittuari. Per quanto concerne la casa, il Millennial predilige i bilocali (nel 40,5% dei casi) e, essendo un individuo iper-connesso, non riesce a fare a meno di una connessione veloce ma anche poco dispendiosa. Questo di fatto obbliga chi affitta a dotare l’appartamento di una connessione wifi senza telefono come quella di Linkem, dunque non allacciata alla linea telefonica: una scelta più che appropriata per le esigenze dei Millennials.

Millennial in affitto: quali vantaggi?

Cosa spinge un Millennial ad andare in affitto? Innanzitutto una questione economica, o meglio, di investimento: l’affitto non immobilizza il denaro e dunque non preclude al giovane di effettuare altre tipologie di “investimenti mobili”, che poi rappresentano una prerogativa di un Millennial sempre più spesso imprenditore. Inoltre, come già sottolineato, i Millennials non amano stabilirsi in una città per lungo tempo, e l’affitto consente dunque di vivere il momento senza legami obbligati con una certa zona. Va poi detto che una casa mediamente grande in affitto costa di meno rispetto all’acquisto, e che la presenza di un discreto spazio consente al Millennial di avere maggiori libertà, ma ad un costo inferiore.