Riprende vita, grazie ad un’antica immagine della fine del XVIII secolo custodita in Inghilterra e ritrovata dal giornalista Angelo Palillo, il Convento dei Cappuccini di Agrigento, aprendo nuovi orizzonti sulla conoscenza di un pezzo del nostro patrimonio artistico-monumentale. Si tratta di un disegno a penna seppiato, in unico esemplare, dal grande valore storico-religioso perché mostra un antico monumento svanito da più di un secolo. Dallo studio del disegno, che sembra riprodurre fedelmente il paesaggio dell’epoca, si ritrae il convento fuori le mura della città. Vedendosi alla sua destra il tempio di Giunone si potrebbe ipotizzare una collocazione a sud est del nucleo urbano. Una mappa della metà dell’ottocento edita da Vallardi conferma l’esistenza e la posizione di un convento dei Cappuccini nella zona dell’attuale cimitero.Immagine cartina girgenti vallardi

Sono questi, dunque, i luoghi, la chiesa e il Convento, dove fu custodita la Vergine degli Angeli, meglio conosciuta come la Madonna di Bonamorone, un affresco, secondo alcuni studiosi del XIII secolo, che fonti antiche della chiesa tramandano essere stata miracolosa. Secondo quanto riportato da Rocco Pirri nell’opera “Sicilia Sacra” nel 1228 nella località dove i Cistercensi avevano costruito una chiesa monastica, era veneratissima un’immagine della Madonna, chiamata appunto di Bonamorone.

A questa immagine, oggi custodita nel Museo Diocesano di Agrigento è legata una storia di devozione Mariana del popolo agrigentino di cui si sono conosce molto poco.

Come riportato in un articolo di molti anni fa sull’Amico del Popolo da Mons. Angelo Noto, secondo la tradizione riferita da Bernardo da Cammarata, storico della provincia cappuccina di Palermo, nel XIII sec., “Una donna saracena aveva trovato dipinta nella sua casa una bella immagine dì Maria la quale, spinta da affettuosa devozione, faceva accendere una lampada d’olio ogni giorno da un suo fedele domestico saraceno. Secondo la tradizione, la Madonna gradì quell’affettuoso omaggio ed un giorno l’affresco parlò ai due devoti, promettendo grazie e benedizioni, se si fossero convertiti a Cristo. I due obbedirono. La fama del prodigio si diffuse celermente e la pia donna, che aveva nome Bonamorone, cedette ai Cistercensi la casa e la proprietà adiacente. I Cistercensi poi si allontanarono dal posto e chiesa e monastero andarono man mano rovinando sempre più. Le cose cambiarono solo nel sec. XVI e precisamente nel 1552, quando il Capitolo della Cattedrale e la Sacra Distribuzione pensarono di affidare la zone dell’ex-monastero cistercense ai Padri Cappuccini”.

La Chiesa agrigentina nel 1697 decise di costruire un secondo convento dei Cappuccini nell’attuale “Villa del Sole” ad Agrigento. Nel 1708 avvenne la traslazione dell’immagine della Nostra Signora di Bonamorone nel nuovo convento, più vicino al centro storico della città moderna.
I Cappuccini in quel periodo offrirono albergo a molti viaggiatori italiani e stranieri dell’epoca del grand tour, come riportato da Willam Young che soggiornò ad Agrigento nel 1772.

Convento dei Cappuccini a Girgenti con il tempio di         Giunone Lacinia