E’ bufera sull’organizzazione dell’ultimo Fabaria Rally, andato in “scena” nella notte tra sabato e domenica scorsi.
A portare alla ribalta nazionale la manifestazione automobilistica, non sono state le gesta dei piloti, bensì la decisione degli organizzatori di intitolare un premio a Carmelo Milioto, costruttore favarese già condannato per associazione mafiosa, ucciso sotto il fuoco di Cosa nostra nel 2003.
Non è servito a nulla la decisione di ritirare il premio “Milcar” dopo che il Fabaria è finito sotto la lente di “Striscia la Notizia”.
Strascichi che finiranno con molta probabilità per influire sulle prossime eventuali edizioni.
A seguito del servizio della popolare trasmissione di Canale 5, si sono registrati diversi interventi istituzionali.
I responsabili della Camera di Commercio di Agrigento, venuti a conoscenza che tra i loghi istituzionali inseriti a supporto della 23a edizione del Fabaria Rally figura anche quello dell’Ufficio agrigentino, precisano con una nota stampa “che nessuna richiesta è stata fatta all’Ente per l’utilizzo del logo e che nessuna autorizzazione in tal senso è stata disposta da parte della CCIAA agrigentina”.
Inoltre il Commissario straordinario della Provincia di Agrigento, Benito Infurnari, ha provveduto con propria determinazione a revocare il patrocinio alla manifestazione sportiva “230 Fabaria Rally – 280 Rally dei Templi”. “La decisione è stata presa alla luce di quanto scaturito in occasione della trasmissione “Striscia la Notizia” in onda il 14 ottobre 2014″ si ribadisce dall’ufficio provinciale.
Infine, anche il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, comunica che “lo stesso non è tra i partner del 23° Fabaria rally di Favara e che si provveduto a diffidare gli organizzatori all’utilizzo del logo sul sito internet della manifestazione e su qualsiasi altro tipo di materiale divulgativo”.

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