Francesco Picone, consigliere comunale MPA
Francesco Picone, consigliere comunale MPA
I consiglieri comunali del MPA, Vassallo e Picone, intervengono sulla mancata adozione di alcune delibere della giunta comunale. Vassallo punta il dito sul progetto “Sicurezza Città dei Templi, approvato un mese fa, ma che ancora non decolla.
Alfonso Vassallo, sulla vicenda chiede al sindaco Zambuto di ricevere una risposta in Aula attraverso il question time. La richiesta è stata già avanzata al presidente, Aurelio Trupia, chiamato ad inserire il punto all’ordine del giorno in occasione di una specifica seduta.

“Vorrei capire le motivazioni – spiega Vassallo – che impediscono all’amministrazione attiva di dare avvio a questo nuovo, importante servizio che prevede il potenziamento della sicurezza stradale ed urbana, nelle zone ritenute prioritarie e sensibili. Un’attività certamente utile ed efficace se Zambuto si decidesse a farla partire. Anche perché il territorio, sotto questo punto di vista, avrebbe davvero bisogno di più controlli e vigilanza. E invece il sindaco se la prende comoda, il tempo scorre e i malintenzionati fanno festa. Sarebbe l’ora di chiudere questa pagina degli annunci, dei proclami e passare alla pagina del fare, delle azioni concrete. Ma, purtroppo, il pragmatismo, il rispetto gli impegni, e il servizio alla città non sono il segno distintivo del sindaco Zambuto” – conclude Alfonso Vassallo.

Picone, invece, quale pone l’accento sulla questione dell’istituzione della farmacia comunale nel quartiere di Monserrato,
“Non si capisce, come a distanza di 9 mesi, il bando deliberato dal Consiglio Comunale non venga ancora definito e pubblicato. Un ritardo che riveste – osserva l’esponente autonomista – una notevole rilevanza sociale e sanitaria, con significativi risvolti anche di natura economica a beneficio di Palazzo dei Giganti”.
“In Aula – aggiunge Francesco Picone – il provvedimento è stato approvato il 19 marzo scorso. Subito abbiamo registrato le soddisfazioni del sindaco Zambuto e dell’allora assessore Amato. Ma, haimè, non abbiamo registrato alcun seguito. Da allora è calato il silenzio. Un silenzio incomprensibile da parte dell’Amministrazione attiva, che non trova alcuna giustificazione. In questo modo si nega un servizio di primaria importanza, atteso da decenni, agli abitanti della popolosa frazione e chiaramente si rinuncia ad una fonte di introito per il bilancio dell’ente. Di questi tempi, francamente, è una sorta di peccato mortale, tenuto conto che il Comune di Agrigento è praticamente in stato di pre-dissesto, con debiti che sfiorano i 70.000.000 di euro nonostante il sindaco vada dichiarando di avere risanato le finanze. Appare dunque grave ed indecifrabile come si possa perdere tempo nell’iter procedurale per mettere a bando la farmacia da concedere a privati. Per meglio capire l’entità dell’operazione – evidenzia Picone – chi si aggiudicherà la gara potrebbe versare nelle casse comunali, come importo fisso una tantum, intorno ai 400 – 500 mila euro, mentre il canone annuo intorno ai 50 – 100 mila euro. Risorse che sicuramente darebbero ossigeno ad un bilancio comunale che definire asfittico è un eufemismo. Mi preme inoltre sottolineare come la Regione Sicilia – evidenzia ancora il consigliere comunale dell’Mpa – abbia concesso al Comune di Agrigento un diritto di prelazione per la realizzazione della stessa. Diritto di prelazione già scaduto una volta e rinnovato dalla Regione. Non vorrei che gli abitanti di Monserrato subiscano un’ulteriore beffa. Il rischio è che, dopo la revoca del finanziamento dell’accordo di programma relativo alla riqualificazione dei quartieri di Villaseta e Monserrato, finiscano, scadendo i termini, di vedersi sfuggire anche la possibilità di avere la farmacia comunale” – conclude Francesco Picone.