In questi giorni con l’arrivo dell’estate si è finalmente ricominciato a parlare di San Leone…ma sempre troppo tardi.
Il quartiere, che nei fatti è una piccola città, necessita invece di una gestione di ampio respiro e di una “vision”.
Si dovrebbe cioè capire cosa se ne voglia fare e cominciare a pensare ad interventi tutti mirati in quella direzione. Tutti nello stesso senso.
In quest’ottica, da qualche anno si è iniziato a parlare della possibilità che San Leone possa diventare essa stessa una meta turistica e quindi un attrattore di economia.
Passeggiandoci oggi, con tutte le sue criticità, sembrano discorsi da visionari, ma bastano poche considerazione per far capire che una simile idea non è solo desiderabile, ma anche possibile.
Intanto, bisogna spiegare che guardandole statistiche turistiche nazionali il mare si conferma la destinazione privilegiata dei turisti (67%) inoltre, anche se la destinazione riveste sempre un’importanza rilevante, conta ancora di più quello che si fa durante la vacanza e soprattutto con chi. Il 21% dichiara che sceglie dove andare in base alle attività da praticare ed il 12% mette sullo stesso piano località ed attività.
Insomma, San Leone dovrebbe proporsi come meta balneare in cui potere svolgere diverse attività di divertimento (da agevolare e promuovere) ed essere amministrata come una sorta di “parco” come avviene a Cefalù e Taormina. Questa dovrebbe essere la Stella Polare con la quale orientarsi.
Per raggiungere questi obiettivi ovviamente però si deve partire da cose “piccole” e fondamentali. La qualità dell’acqua marina è il primo imprescindibile requisito di una località balneare, subito seguito dal decoro e dalla pulizia…e dopo che si è pulito tutto ci vuole un ferreo controllo della polizia municipale contro chi danneggia e sporca. Se si raggiungessero questi pochi obiettivi, San Leone potrebbe per esempio ambire anche alla prestigiosa Bandiera Blu, con un notevolissimo ritorno economico per tutti.
Insomma, San Leone ha bisogno di pochi interventi incisivi e di una progettualità che indirizzi tutte le attività successive. Si tratta di una sfida per la politica locale, ma anche per i residenti ed i commercianti che si lacerano in continue polemiche e si rivelano spesso incapaci di pensare al bene comune. Non si tratta quindi di un percorso che richiede grandi risorse economiche, ma bensì di grandi energie umane…ce le abbiamo?
Il Presidente
Fabrizio La Gaipa