Grande partecipazione al seminario dell’Associazione Ambientalista Marevivo, organizzato ieri domenica 25 settembre a bordo del veliero della Marina Militare Italiana, Palinuro.
L’argomento approfondito, l’erosione costiera, raggruppava l’interesse di molte istituzioni e anche della popolazione residente nei comuni agrigentini che da alcuni anni assiste impotente alla scomparsa della spiaggia e con essa al suo patrimonio endemico e alle possibilità dello sviluppo economico del territorio.
Presenti sette sindaci dei comuni costieri interessati, l’ARPA, l’Assessorato regionale territorio ed ambiente, Legambiente, WWF e i relatori dell’Università di Messina, per confrontarsi sulle cause del fenomeno e le possibili soluzioni.
Gli interventi hanno fatto emergere la necessità di strutturare una cabina di regia con i tecnici e tutti i portatori d’interesse, per l’analisi del fenomeno erosivo in tutta la Sicilia, poiché il fenomeno meglio noto nell’agrigentino, in realtà coinvolge km di costa in vari punti della regione, con effetti devastanti per il suo territorio.
La cabina di regia – afferma il professore Giovanni Randazzo dell’Università di Messina – dovrà lavorare affinché si possa individuare una visione efficace e condivisibile per una prospettiva strategica e strutturale di successo della gestione dell’erosione.
Le soluzioni ipotizzate nel confronto sono state diverse e diversificate dà luogo a luogo: dal ripascimento dei litorali, all’introduzione di barriere che possano mitigare l’urto delle correnti marine; ma rimane utile, secondo il parere dei relatori, trovare una soluzione unica, che riduca i costi di gestione e assicuri risultati positivi.
Gli interventi dei sindaci hanno avuto voce comune: come gestire l’emergenza e come trovare le risorse necessarie per arginarne gli effetti!
Intere spiagge scomparse, fasce boschive inghiottite dal mare in tutte le stagioni, e il dibattito rimane bloccato alle ipotesi e non alle soluzioni.
Le speranze in un definitivo punto di arrivo – dichiara il presidente di Marevivo Sicilia Fabio Galluzzo – risiedono oggi esclusivamente nell’annunciata emanazione a novembre delle Linee Guida Nazionali per la difesa della costa, promesse dal sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo a seguito dei lavori del Tavolo Tecnico Nazionale sull’erosione Costiera con le Regioni Rivierasche che hanno sottoscritto, lo scorso aprile, il protocollo per la stesura delle linee guida nazionali per la difesa delle coste”.
Il documento finale che porterà l’Italia, per la prima volta, ad avere delle linee guida nazionali per la difesa della costa dall’erosione e dai cambiamenti climatici, offre possibili soluzioni al problema e aspettative di ripristino e protezione delle coste, nella speranza che le direttive possano tener conto anche del contesto fisiografico e delle specificità del territorio interessato.
Porto Empedocle e il Palinuro segnano anche l’ultima tappa di presentazione della campagna di Marevivo “Mare Mostro”, iniziativa volta a promuovere l’introduzione di norme che limitino l’uso della plastica.
La campagna ha avviato da tempo una raccolta di firme per l’introduzione di una legge che vieti l’uso di microplastiche nei cosmetici, raccolta che continuerà anche dopo la chiusura di presentazione della campagna.
Federico Di Penta, responsabile dei Rapporti Internazionali dell’associazione nel suo intervento ha sottolineato i grandi rischi che comporta l’inquinamento marino per la vita del pianeta e auspica l’introduzione di norme che possano efficacemente limitare, e in alcuni casi, abolire l’uso della plastica, che è il più massivo elemento inquinante del mare e uno dei principali elementi che permane per lunghissimi tempi nell’ambiente e che pur quando si riduce in invisibili particelle, continua il suo processo distruttivo con effetti letali per molte specie marine.
Per l’intera giornata tutti i visitatori, accolti dai giovani operatori del progetto Open Beach” hanno potuto partecipare ai laboratori di educazione ambientale e alla conoscenza dei reperti marini raccolti nel museo ambulante di Marevivo.