La Pasqua , come il Natale e come ogni altra festività, religiosa o laica che sia, finisce sempre …. A TAVOLA.
Posso immaginare che oggi sia andata più o meno così : pasta a forno, agnello, cannoli, cassata, “ a picuredda “ e via di slancio ad affrontare una maratona di cibo. Sono soddisfazioni per gli occhi prima e per la panza subito dopo. Dalle 13.30 circa ( prima no …. che siamo al nord ?) fino ad un orario imprecisato in cui alzandoci da tavola diremo “ pi tri jorna un mangiu cchiu”.
Che poi lo sappiamo bene che non sarà così perché l’indomani c’è pasquetta che vuol dire “ schiticchio” che vuol dire “ sosizza, stigliola etc etc etc etc”.
Fin qui la dinamica di questi due giorni in cui, credo, ci riconosciamo pressappoco tutti.
Ma Pasqua vuol dire anche primavera e primavera vuol dire che arriva l’estate, l’estate vuol dire “prova costume “ che significa … “ aiuto!!!”.
Eh già! Perché è buona la pasta, l’agnello “salato e dolce”, è buona la cassata…. ma ad un certo punto i nodi vengono al pettine.
Non voglio essere odiata sia chiaro , le feste vanno “santificate “ quindi mangiate, rilassatevi, schiticchiate e godetevela.
Alla fine di tutto e prima della prova costume vi invito, sempre più caldamente, ad allacciare le scarpette e correre, correre, correre.
Il clima è sempre più bello ed una corsetta sul nostro lungomare diventa un privilegio e non uno sforzo!
Buona pasqua di corsa .