Il Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi, ad Agrigento, con le bandiere dell’Italia, della Libia e dell’Europa, è stato il “testimone” d’eccezione della sottoscrizione della dichiarazione congiunta italo-libica sul rilancio della cooperazione economica.

Nella serata di ieri, il ministro degli Affari esteri Angelino Alfano e il vice premier libico Ahmed Maitig hanno firmato il documento alla vigilia dell’inizio del primo Forum economico italo-libico, in programma domani alla presenza di oltre un centinaio di imprenditori italiani.

L’obiettivo dichiarato è realizzare un partenariato economico piu’ strutturato e moderno, confermando di volere rafforzare l’amicizia e la cooperazione nelle aree dello sviluppo economico e sociale, disponibili a promuovere in entrambi gli Stati ulteriori attivita’ di cooperazione economica e commerciale tra soggetti pubblici e privati, sostenendo lo sviluppo del settore privato in Libia.

“E’ necessario ripristinare in Libia una condizione di pace e sicurezza e mentre lavoriamo con questo obiettivo – ha detto il ministro agli Affari esteri Angelino Alfano dopo la firma -, noi portiamo avanti un programma di riavvicinamento delle parti dal punto di vista economico. Dobbiamo mettere in contatto i nostri governi anche dal punto di vista della collaborazione economica. La dichiarazione di Agrigento getta la base si cui ricostruire un importante rapporto economico. Le nostre imprese sono molto interessate al mercato libico e quelle libiche al mercato italiano e a una collaborazione”.

Il vice premier libico Ahmed Maitig ha invitato a Bengasi il ministro agli Affari esteri Angelino Alfano. E’ avvenuto a margine della sottoscrizione stasera della dichiarazione congiunta italo-libica sul rilancio della cooperazione economica, nella Valle dei Templi di Agrigento. Un gesto interpretato come segno di unita’ e di consolidamento dei rapporti tra i due Paesi.

Si è parlato anche di immigrazione. Il vicepremier libico ha dichiarato: “Quella dell’immigrazione e’ un tematica complessa oggetto di attenzione da parte di Libia e Italia. Abbiamo collaborato in passato, sono in essere degli sforzi congiunti per risolvere questo problema umanitario che non riguarda soltanto i governi dei due Paesi, ma tutto il Mediterraneo. Io dico sempre che questo mare davanti a noi deve essere il mare che unisce i nostri Paesi”.