Riceviamo e pubblichiamo

Dal suo rinnovamento ad oggi non sembra che il governo della Città di Agrigento, abbia una visione complessiva di crescita e cambiamento. Le prime flebili azioni messe in campo in questi mesi, hanno evidenziato alcune scelte che appaiono, a prescindere dalla discutibilità del gusto, anche poco efficaci. Ci chiediamo se esista un programma sul decoro della città o si tratti, invece, di estemporanee scelte personali.

Dispiace constatare dicono Raso, Saia ed Acquisto, che anche l’organizzazione della 71° Sagra del Mandorlo in Fiore sia partita con il piede sbagliato a causa di errori grossolani che purtroppo arrecano un danno economico sia alle casse comunali o meglio ai cittadini agrigentini, che alla riuscita della stessa manifestazione. Purtroppo avevamo visto giusto; questa amministrazione comunale, con in testa il Sindaco Firetto, vivono in un mondo parallelo rispetto alla realtà quotidiana. La logica del faccio tutto io, dell’uomo solo al comando con una claque di seguaci che non amano il confronto e che, in maniera apodittica, hanno sempre ragione comunque e dovunque, non porta nessun frutto. Prova ne sia anche adesso con la vicenda del Palatenda posto in centro città allo scopo, secondo il capo dell’amministrazione, di riportare la Sagra al centro dell’attenzione planetaria. Questa scelta si è rivelata l’ennesimo flop di un governo locale e di un’ organizzazione a dir poco deficitaria. Prevedere un piano di fuga, di sicurezza e prevenzione, doveva essere scontato per un Sindaco che proietta Agrigento sul modello delle capitali europee, forse anelando ad un “primo piano” eccessivo in questo momento, certamente poco consono per la crisi che vive la città e gli agrigentini. Il no della commissione dei pubblici spettacoli per una serie di inadempienze che potevano essere evitate e la mancata agibilità, dimostrano che c’è stato troppo pressapochismo e molta superficialità nel redigere un bando che ha previsto la costruzione di un Palatenda (nonostante il Palacongressi) collocato nel posto meno adatto per ospitare 500 persone. Adesso come si supereranno questi ostacoli, arroccandosi in un silenzio tombale? Anche perché 44 mila euro dei 138 mila destinati agli eventi connessi all’organizzazione della Sagra, in un periodo di crisi, non possono certo finire alle ortiche. Sopratutto perché si tratta di somme provenienti dalla convenzione siglata con l’Ente Parco e che dovrebbero essere destinate alla sistemazione delle strade, della segnaletica stradale e di tutte le opere necessarie per rendere gradevole la città ai visitatori.

Cambiare la destinazione delle risorse per attività poco utili agli interessi collettivi potrebbe diventare alquanto pericoloso, peraltro, giova ricordare che gli stessi metodi, con risultati disastrosi, sono stati utilizzati nella vicina Porto Empedocle.
CGIL CISL E UIL hanno cercato il dialogo con la squadra di governo, ma l’atteggiamento di chiusura e spesso di preconcetto verso il sindacato ed i lavoratori ci ha impedito un confronto costruttivo. La vicenda degli operatori ecologici forse è la più dolorosa ed emblematica, ma del resto finora questa giunta Firetto ha curato solo l’immagine e l’esteriorità, dimenticando che prima di provvedere all’estetica e’ necessario provvedere allo stato di salute della nostra città. Non servono ” sepolcri imbiancati, ma scelte lucide di cura e risanamento di ciò che per anni e’ vittima di incuria e di abbandono. Per questo chiediamo a gran voce da mesi un confronto sulle emergenze anche con gli Assessori che sembrano essere “unti dal Signore”; mai un confronto costruttivo, mai un momento di ravvedimento operoso e oneroso verso le vertenze e le problematiche aperte. Chiediamo un cambio di passo da parte di questa amministrazione, meno supponenza e più umiltà, nell’interesse del bene comune.

Aprire un confronto con le forze sociali ed economiche, senza schemi precostituiti, senza l’ arroganza di decidere sempre secondo le proprie idee, tentando sopratutto di renderne partecipe la cittadinanza, palesando chiaramente attività e progetti della giunta, e’ tutto ciò che chiediamo. Abbandonare l’atteggiamento di “self made man”, di colui che pensa che il successo sociale derivi esclusivamente da propri meriti personali, può fare solo bene alla Città. Chiediamo a questa amministrazione di avviare una vera partecipazione democratica, non lasciando gli interlocutori sospesi o indifferenti a ciò che accade, poiché governare significa coinvolgere ed ascoltare anche le proposte degli altri, soprattutto quando siano percorribili, dando sollievo ai disagi sociali ed economici.