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Allarmismi infondati in merito a presunte disfunzioni presso i reparti di Emodinamica e Cardiologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca

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Riceviamo e pubblichiamo

Il provvedimento con cui la Direzione strategica dell’ASP di Agrigento ha di recente accorpato le Unità operative di Emodinamica e Cardiologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca ha come obiettivo quello di fronteggiare alcune criticità esistenti nei due reparti e, al contempo, di recepire le indicazioni contenute nelle linee guida emanate dall’Assessorato Regionale alla Salute secondo cui, in accordo con le direttive nazionali, “le attività di Emodinamica sono di norma collocate all’interno dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia con UTIC”. Al centro della disposizione con cui si stabilisce la condivisione di risorse e dotazioni vi è, peraltro, l’intento di appianare le carenze d’organico, soprattutto per quanto riguarda il comparto, cercando di massimizzare l’efficienza degli ambiti operativi senza ridurre gli standard di qualità delle prestazioni erogate.

“In questo senso, con riferimento ad alcune note diffuse, anche a mezzo stampa, dalla Segreteria generale UIL FPL appare oltremodo specioso – afferma il Direttore generale dell’ASP di Agrigento dott. Salvatore Lucio Ficarra – che si creino inutili allarmismi presso l’utenza ipotizzando situazioni di rischio infondate e fuorvianti. Nella lettera a firma del segretario Luigi Danile del 9 luglio scorso, nonostante le rassicurazioni in merito già diffuse da questa ASP, si utilizzano termini come “azzardo” ovvero “evento avverso” capaci di suscitare un ingiustificato e diffuso timore ed oltretutto si esprime l’opinione, infondata stando alle indicazioni delle richiamate linee guida assessoriali, secondo cui il personale medico ed infermieristico di cardiologia non è nelle condizioni di sostituire quello in servizio in emodinamica”.

In un passaggio della nota UIL FLP, in effetti, si legge “…la possibilità di interscambiare il personale tra le due specialistiche è un azzardo che aumenta notevolmente il rischio clinico con la reale possibilità che il rischio si tramuti in un evento avverso”.
“Queste inconsuete dichiarazioni – continua il dott. Ficarra – unitamente ad una sterile polemica che riguarda irreali e più volte smentite carenze di personale infermieristico presso gli altri ospedali di Licata e Canicattì, suscitano non poche incertezze in merito alla possibilità di intavolare un confronto serio e costruttivo finalizzato al miglioramento costante della sanità agrigentina. Peraltro, al fine di tutelare l’immagine dell’ASP di Agrigento e l’operato della sua Direzione strategica, ci si riserva di informare la Procura della Repubblica di Agrigento/Sciacca circa le questioni evidenziate”.

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