“Se ci sei batti un colpo. Regna il caos assoluto”. E’ questo lo slogan scelto dalla Slp Sicilia per la manifestazione organizzata lo scorso 4 giugno a Palermo presso la sede centrale di Poste Italiane di via Roma.

Una manifestazione alla quale hanno preso parte tantissimi lavoratori di Poste Italiane, proveniente da ogni parte della Sicilia.
Numerosi erano anche i ragazzi part-time che rivendicano da anni il passaggio ad un regime full-time. In provincia di Agrigento sono circa 100 che versano in tale condizione.

“In Poste Italiane – affermano i tanti giovani presenti alla manifestazione – esiste una comunità di lavoratori part-time che operano ormai da anni negli uffici dell’azienda. Poste, evidentemente, non vuole rendersi conto delle condizione economiche in cui versano questi lavoratori, costretti a vivere con un salario sotto il minimo della sopravvivenza, e in un contesto sociale in cui il mercato del lavoro, non offre alternative né possibilità di integrare il proprio salario”.
Con questa manifestazione, il sindacato guidato in Sicilia da Giuseppe Lanzafame denuncia lo stato confusionale in cui l’azienda versa nell’Isola e chiede “una seria riorganizzazione che valorizzi la qualità dei servizi, guardi allo sviluppo e non ai tagli. Il rispetto della dignità dei lavoratori. Il ripristino delle regole. Il pagamento di tutte le spettanze contrattuali”.

Per Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia, “preoccupa una realtà aziendale con 1200 lavoratori precari con contratto part time, completamente dimenticati. Con autovetture, furgoni e motomezzi obsoleti, insufficienti e da rottamazione. In cui un clima conflittuale non aiuta, né chi lavora né i cittadini che fruiscono del servizio”.
“A causa della mancanza di personale negli uffici – conclude il segretario provinciale Giovanni Greco – si creano code e lunghe attese, mentre i postini non riescono a rispettare i tempi di consegna. Con il risultato che si creano gravi disagi sia all’utenza che ai lavoratori”.
La prossima manifestazione è prevista giorno 11 giugno a Catania, davanti le Poste di via Etnea.