Il nucleo decoro urbano della Polizia Locale di Agrigento, agli ordini del Comandante Cosimo Antonica, ha ultimato un’articolata indagine su tutto il territorio comunale, frazioni comprese, mirata a individuare strutture per la pubblicità (pannelli – tabelloni) privi di autorizzazione o in difformità delle norme urbanistiche e del codice della strada.
In particolare si tratta di tabelloni e pannelli delle dimensioni di “6 metri per 3” realizzati in lamiera zincata e supportati ognuno da due pilastri in ferro scatolare alti circa ml. 5,00, installati illegalmente lungo i tratti stradali e negli incroci .
L’attività, durata un anno, scaturita dalle numerose denunce e interrogazioni presentate già dal 2012 dall’ex consigliere comunale, e oggi candidato sindaco, Giuseppe Di Rosa, nella prima fase di avvio ha visto la collaborazione dell’Inpa (Istituto Nazionale Pubbliche Affissioni) che ha fornito i necessari dati complessivi delle strutture risultanti nei propri archivi, prive di titolo.
Il personale di Polizia Locale ha quindi avviato la preliminare localizzazione sul territorio di tutti i tabelloni abusivi con mirati sopralluoghi e rilievi fotografici, procedendo successivamente alla capillare identificazione delle ditte titolari, attività quest’ultima alquanto articolata per l’elevato numero di strutture da verificare .
Nel dettaglio i pannelli pubblicitari abusivi localizzati sono stati 369, i panelli pubblicitari accertati e sanzionati, 281. Pannelli ignoti localizzati, per i quali sono in corso indagini per identificare i proprietari in quanto privi di targhetta, 81.
A tutti i proprietari dei pannelli pubblicitari è stata elevata ai sensi dell’art. 21 del c.d.s. una contravvenzione di € 419,00 pagabile con riduzione del 30% di € 293,30 con diffida entro gg. 10 del ripristino dello stato dei luoghi.
Le zone controllate sono le seguenti: c.da Fegotto, viale l.Sciascia, via dei fiumi, viale dune, viale dei pini, lungomare Falcone Borsellino, piazzale aster, via Acrone, via Dante, via Manzoni, via Esseneto, via Pietro Nenni, via Europa, via f. Crispi, via L. Sturzo, via S. Vito, via De Dasperi, via Gioeni, via Cicerone, via Plebis Rea, piazzale f.lli Rosselli, via Imera, via xxv aprile, via Callicratide, via Manzoni, via Petrarca, viale Emporium, ss.189, via P.S .Mattarella, via Mazzini, via Quartararo, via Unità d’Italia, viale Sicilia, via Di Giovanni, via Caduti di Marzabotto, via Fosse Ardeatine, via delle Egadi, viale Monserrato e via Compatti.
Poiché le ditte proprietarie dei pannelli attualmente non hanno provveduto al ripristino dello stato dei luoghi, l’ufficio provvederà ad effettuare ulteriore sanzione di € 4734,00 ridotta al 30 % di €3320,40 intimando nuovamente il ripristino dello stato dei luoghi.
Qualora le ditte non ottempereranno al ripristino dello stato dei luoghi provvederà’ l’ Amministrazione comunale a danno degli stessi.
Si procederà comunque con personale di vigilanza dell’Inpa , ad oscurare tutti i tabelloni abusivi ancora in uso.
“Una forma di pubblicità nuova – come si legge nel report della Polizia Locale – per le aziende, ma soprattutto una nuova opportunità di business. L’attività consiste nell’installazione di uno o più tabelloni visivi all’esterno ma anche all’interno di luoghi pubblici o privati da far fruttare economicamente mediante la vendita di spazi per messaggi pubblicitari o per messaggi con finalità informative.
Anche per chi parte in piccolo, con un solo tabellone, la certezza è quella di poter contare su un mercato molto vasto di interlocutori potenziali interessati, privati e pubblici individuata una collocazione di buon prestigio, e dunque potenzialmente redditizia.
Bassi costi di gestione e prezzi altamente remunerativi, anche 2.000/3.000 al mese a cliente per tabelloni in posizione di particolare prestigio, rendono l’attività un’ottima fonte potenziale di guadagno.
Le autorizzazioni e gli adempimenti burocratici previsti per l’avvio di questa attività non sono complessi ed anche l’organizzazione è semplice eppure si sceglie la strada dell’abusivismo facendo sì che il territorio comunale diventi un campo di battaglia fra diverse ditte che sono in competizione per accaparrarsi i clienti.
Naturalmente fra di esse vi sono quelle che rispettano pienamente le regole”.