(AdnKronos Salute) – Un milione e mezzo di bambini e ragazzi con allergie nasali e pollinosi, almeno un milione di giovani sotto i 18 anni affetti da asma. In Italia il fenomeno allergie subisce un’impennata tra marzo e aprile – quando cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee rilasciano i loro pollini in grande quantità – e diventa un problema per tantissime persone, adulti e bambini. All’ospedale pediatrico Bambino Gesù, centro specializzato per la diagnosi e cura di tutte le patologie allergiche, ogni anno vengono trattati circa 8.000 bambini e ragazzi, il 50% dei quali proprio per la pollinosi. Difendersi da questo male di stagione si può, a cominciare dai vaccini.

“Le allergie – sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù – si combattono efficacemente con la iposensibilizzazione specifica, disponibile sia nella tradizionale somministrazione sottocutanea che per via sublinguale. Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario prevenire con farmaci che impediscano al polline respirato infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia e programmare le vacanze in periodi di alta pollinazione evitando, così, il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne”.

I pollini sono minuscoli granellini che permettono alla pianta di riprodursi e vengono trasportati dal vento, dagli insetti e dall’acqua nel periodo dell’impollinazione. Da marzo a luglio la loro concentrazione cresce soprattutto nelle giornate calde, assolate e ventose (sono leggerissimi e facilmente trasportabili nell’aria). Più elevata di sera rispetto al primo mattino, la concentrazione dei pollini si riduce con la pioggia. Inoltre, maggiore è la prossimità alle piante e alle erbe che li producono, maggiore è la quantità di pollini che può causare un aumento dei disturbi alle persone allergiche.

Oltre a proteggere i bambini allergici ai pollini con i vaccini, le famiglie possono adottare alcuni semplici ma utili accorgimenti. Ecco il decalogo:

  1. Evitare in primavera i prati, i campi coltivati e i terreni incolti;
  2. Evitare, se possibile, nel periodo critico di andare o vivere in campagna. Evitare le gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e tempo secco;
  3. Scegliere le ferie preferibilmente nel periodo in cui sono più forti i disturbi, per recarsi al mare o in alta montagna. Ricordare che nelle medie altitudini (600-1000 metri) le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura;
  4. Evitare per le vacanze le zone di aperta campagna. Preferire per le passeggiate il sotto bosco dove, più difficilmente giunge il polline;
  5. In auto, se possibile, tenere i finestrini chiusi e accendere, dopo aver verificato la pulizia dei filtri, i sistemi di condizionamento;
  6. Nel periodo critico praticare sport preferibilmente in luoghi chiusi, palestre e piscine coperte;
  7. Non tagliare l’erba del prato nel periodo di malessere e non sostare nelle vicinanze quando altri tagliano, o hanno tagliato l’erba;
  8. Nel periodo critico evitare la bicicletta o il motorino. Possono essere utili mascherine a copertura di bocca e naso. Indossare occhiali da sole e cappelli con visiera;
  9. Durante la stagione pollinica, cambiarsi i vestiti rientrando in casa, fare lavaggi endonasali, doccia e sciacquare il viso e i capelli;
  10. Evitare il contatto, con il fumo di tabacco e in quel periodo, anche con polveri o peli di animali domestici.