Riceviamo e pubblichiamo

Anche quest’anno nel centro storico di Agrigento, nella chiesa di San Giacomo si ripresenta il tradizionale “Dolce Presepe” , giunto alla 33 edizione.
Per solidarietà e rispetto a chi patisce le pesanti conseguenze della crisi economica, che da alcuni tempi insiste nella nostra nazione e specialmente in città e nel quartiere, l’allestimento vede una scenografia modesta con meno casette e più pastori, per centralizzare, così come auspicato da Papa Francesco, l’ “’UOMO”.
Infatti, il nostro Papa, non smette di richiamare la nostra attenzione e quella dei governanti, sulle varie problematiche che affliggono oggi l’umanità :
01) “ milioni di persone nel mondo muoiano di fame, mentre tonnellate di derrate alimentari vengono scartate ogni giorno dalle nostre tavole” ,
02) il Mar Mediterraneo oggi è un grande cimitero! Sui barconi che giungono quotidianamente sulle coste europee ci sono uomini e donne che necessitano di accoglienza e di aiuto“.
03) l’essere umano è ridotto a semplice ingranaggio di un meccanismo” il che significa che quando non lo si ritiene più “funzionale” lo si scarta.
Nel Presepe, quindi ritroviamo : una carretta ed un minareto, per risaltare la nostra vicinanza ai tanti migranti, oggi parte integrante delle nostre comunità, e carretti,pozzi, animali, mulino, pagliarole ed il tempio dei Dioscuri.
La capanna con la sacra famiglia, ci riporta al tema della centralità dell’uomo, alla conoscenza del suo essere, allo scoprire che il povero è vicino, nelle periferie delle nostre città.
E’ adagiata su un globo terrestre, da cui si diramano delle strade, con i colori dei 5 continenti (verde=Africa,/ rosso=Americhe/ bianco =Europa/ Azzurro =Australia e giallo per l’Asia), il tutto per sottolineare la sacralità della “MISSIONE”, cui siamo chiamati Tutti.
Infine, visto che per noi, il “Dolce Presepe” oltre a rispettare la tradizione, è un portatore di messaggi, si è voluto ricreare una riproduzione della nostra cattedrale, chiusa per dissesto idrogeologico dal 2010, e che nonostante i tavoli tecnici, gli annunzi e ancora (grazie a Dio) ferma lì senza alcuna buona nuova.
Quindi sposando l’idea del “walk in progress”, si è raffigurata la stessa con poste sul sagrato alcune
scarpe e con dinanzi una nuvola che ci offusca lo sguardo e non permette di ammirare la magnificenza del duomo, creato con pochi mezzi in epoca lontana, senza ausilio della tecnologia, ma solo con l’intelligenza e lo sforzo umano, mentre oggi nell’era dei tablet, delle astronavi non riusciamo a recuperarla e a riportarla al culto ed ai cittadini.
Il “Dolce Presepe” verrà inaugurato, il 31 dicembre alle 18,00 dopo la Santa Messa ed il Te Deum.
Il 06 gennaio, come di consueto, alle 11,00 sarà celebrata la Santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo Montenegro e dopo vi sarà, con gioia dei bambini, la distribuzione, sempre per
esaltare il salmo 33: “GUSTATE E VEDETE QUANTO E’ BUONO IL SIGNORE” .

Francesca Palumbo