Un consiglio comunale infiammato dalle polemiche quello di lunedì 29 dicembre 2014, nel quale il consigliere Angelo Galluzzo – come si suol dire – “non le ha mandate a dire” al primo cittadino di Aragona, Salvatore Parello, in merito all’inaspettata revoca dell’ex Assessore Cipolla.
A dire del consigliere Galluzzo, infatti gli accordi erano diversi, ed ha accusato il sindaco di Aragona di aver preso in questi anni decisioni in maniera del tutto autonoma, senza tenere mai in considerazione la sua maggioranza consiliare.
Poi, ha rincarato la dose affermando che: “A Natale ci sono regali graditi e regali non graditi, e quelli non graditi saranno restituiti a tempo debito al mittente”.
Dunque, parole di fuoco ormai tra gli ex alleati, dato che i consiglieri Galluzzo e Cipolla, dopo la revoca del mandato sono passati all’opposizione.
Ma in tutto questo focolaio di polemiche, è stato approvato un regolamento con il quale gli aragonesi dovranno installare a proprie spese i contatori idrici, in modo che si paghi la bolletta in base al consumo effettivo d’acqua.
Insomma, di male in peggio. E fare cassa a tutti i costi oramai è divenuto il cruccio dell’Amministrazione Parello.
A tutto questo si è aggiunta la replica del consigliere Raimondo Cipolla relativa alla sua revoca dalla carica di Assessore: “Nel constatare quanto riferito agli organi di stampa dall’attuale Sindaco di Aragona, per cui sarebbe venuto a mancare quel rapporto fiduciale e conseguente revoca dalla carica di assessore comunale – ha dichiarato Cipolla -, è doveroso, puntualizzare alcuni fatti che, a dire dell’attuale Sindaco, avrebbero minato il perseguimento degli obiettivi politici amministrativi, rallentandone l’operosità dell’azione di governo.
Ritengo – conclude l’ex Assessore – che non possano più condividersi quelle scelte politiche di rigore fiscale, mantenendo da un lato un’aliquota addizionale I.R.P.E.F. al massimo, il cui gettito fiscale sarebbe prevalentemente utilizzato per il pagamento dei cosiddetti debiti fuori bilancio, verosimilmente creati da quegli stessi soggetti che oggi, alcuni di loro, collocati paradossalmente in posizione apicale, verrebbero gratificati con l’indennità di posizione, dall’altro senza alcuna forte azione di lotta all’evasione ed elusione fiscale: quale meritocrazia”