“Le critiche gratuite e strumentali, figlie di un clima già da campagna elettorale, non fanno altro che mortificare e sfiduciare sempre più le Istituzioni e non rendere omaggio alla verità”. Il consigliere comunale, Aurelio Trupia, non ci sta al gioco al massacro andato in scena in occasione dell’ultima seduta d’aula dedicata alla proposta di introduzione dell’imposta di soggiorno.
“In democrazia, fino a prova contraria, è ancora possibile esprimere legittimamente un voto favorevole o contrario – osserva Trupia – senza che questo sia funzionale a interessi particolari. Il fuoco incrociato, che si è innescato in Aula e la relativa “caccia” a chi si è detto contrario all’introduzione dell’imposta di soggiorno, rischia di alzare una copiosa colonna di fumo artificiale tale da confondere le idee ai nostri concittadini sullo stato reale delle cose e gettare ombre e sospetti sull’operato dei consiglieri comunali. Per quanto mi riguarda, l’ho già espresso in sede di dibattito, il pensiero che ho maturato è chiaro e ha una sua precisa logica. In linea di principio sono d’accordo con l’applicazione dell’imposta di soggiorno – spiega Trupia – perché la ritengo utile quale fonte da cui attingere per migliorare i servizi, l’immagine e il decoro della città a beneficio del turista e quindi anche degli stessi residenti. Se questo balzello invece deve rappresentare una sorta di cambiale in bianco, allora non sono per nulla d’accordo a dire sì. Il responsabile del Settore Contabile e Finanziario di Palazzo dei Giganti venga in Aula ad indicare e a vincolare chiaramente gli interventi a cui destinare la somma ricavata dall’imposta. Se questo avverrà, non esiterò a votare positivamente la proposta. Anzi, per una impostazione più trasparente ed efficace, chiederò l’istituzione di una commissione comunale mista, composta anche dalla categoria degli albergatori e degli operatori turistici, al fine di individuare le priorità delle opere da realizzare. Ma questo percorso sarà praticabile? La mia preoccupazione – evidenzia Trupia – è dettata dal fatto che questo eventuale introito annuale, previsto in 500 mila euro, faccia la fine degli oneri di urbanizzazione, venga cioè indirizzato per coprire gli immancabili buchi, disseminati di qua e di là, all’interno del bilancio comunale. Buchi causati dalla mancanza di programmazione che ha caratterizzato l’azione politico-amministrativa di chi è stato alla guida di Palazzo dei Giganti nell’ultimo decennio con la tacita complicità di consiglieri che ancora oggi siedono in Aula Sollano e si ergono a paladini dei cittadini. Il mio voto, come sempre, non sarà cieco o guidato – assicura l’ex presidente del Consiglio comunale di Agrigento – ma sarà libero, responsabile e consapevole”.