Si è disputato domenica scorsa, nella baia di Marianello, il primo Gran Prix di moto d’acqua Città di Licata.
Quindici i centauri (tutti licatesi) che hanno preso parte alla manifestazione, la cui riuscita è andata ben oltre le più rosee aspettative. Due le categorie in gara: aspirata e turbinata. Nella categoria «aspirata» a imporsi è stato Giuseppe Consagra, primo con un vantaggio di venti secondi sul secondo classificato Salvatore Puzzo. A chiudere il podio, Luca Indaco terzo.
Combattutissima la sfida per la categoria «turbinata». A centrare il primo posto è stato Angelo Massaro che ha preceduto Vincenzo Triglia e Giuseppe Cusumano. Alla fine delle gare, coppe e medaglie per tutti.
Per quanto riguarda la corsa tra le moto aspirate, la cilindrata dei mezzi oscillava tra 900 e 1300. Le turbinate erano invece moto d’acqua 1500.
Grande soddisfazione per la riuscita della manifestazione, che ha richiamato sulla spiaggia di Marianello un buon numero di persone, è stata espressa dagli organizzatori. «Contiamo di organizzare una seconda manifestazione tra marzo e aprile – ci ha annunciato Giuseppe Consagra – miglioreremo senz’altro l’organizzazione e abbiamo intenzione di aprire la competizione anche a partecipanti che non siano solo licatesi. Speriamo davvero che questo torneo possa prendere piede diventando magari un appuntamento fisso per la città».
A permettere la disputa della competizione motoristica è stata anche la Capitaneria di Porto che Consagra ha voluto ringraziare estendendo anche i ringraziamenti ad altre persone che hanno garantito la riuscita dell’evento.
«Un ringraziamento particolare – le parole di Consagra – lo voglio rivolgere oltre che alla Capitaneria di Porto anche a Giuseppe Cusumano, Angelo Massaro e Giuseppe Bennici che si sono impegnati con me per far svolgere questo evento. Grazie ovviamente a tutti gli sponsor che ci hanno dato una mano d’aiuto. E infine un ringraziamento va anche a Nicola Calderaro e a Santino Costanza che ha tenuto il cronometro durante le gare».
Solitamente quando si pensa alle moto d’acqua si pensa a qualcosa di negativo o di pericoloso per la balneazione, e in alcuni casi in effetti è così, ma il gran prix di domenica ha invece testimoniato che si può fare un buon uso di questi mezzi senza mettere a repentaglio l’incolumità propria e quella degli altri.

GIUSEPPE CELLURA – LaSicilia

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