Da tempo le associazioni ambientaliste agrigentine Legambiente, Mareamico, e Marevivo avevano chiesto agli Organi deputati al controllo del territorio controlli nella zona del poligono di tiro di Drasy, alla luce dei lunghi 57 anni di esercitazioni militari italiane e della NATO, anche perché questa area insiste dentro una più ampia zona di notevole interesse naturalistico/paesaggistico, destinata a diventare riserva naturale e comunque indirizzata verso la pubblica fruizione (già individuata mediante il decreto n° 37 del 13 aprile 2001).
Noi abbiamo chiesto di effettuare questi controlli al fine di rilevare e misurare la radioattività di questo territorio ed anche il controllo per la presenza o meno di metalli pesanti come il cadmio, l’antimonio, il piombo, il nickel, il rame, il vanadio e lo zinco.
Ieri, finalmente, l’ARPA regionale ha inviato i propri funzionari per iniziare una azione di monitoraggio della zona che si estenderà in futuro anche al mare prospiciente, grazie alla collaborazione della capitaneria di porto di Porto Empedocle (per tanto tempo si è sparato in direzione del mare e tanto materiale giace li).
Ieri si è solo potuto procedere ad una presa visione del terreno ed a un controllo approssimativo della radioattività, con un contatore geiger, per la presenza della Brigata Aosta in piena esercitazione militare.