Sono sempre frequenti i casi di malasanità come quello occorso ad un giovane agrigentino gravemente infortunato che, dall’ospedale San Giovanni di Dio, è stato trasferito ad altro presidio solo per l’impossibilità di poter effettuare la risonanza magnetica.
“Notizie relative al grave ritardo per l’attivazione della risonanza magnetica presso il presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento” è l’interrogazione parlamentare che il deputato regionale Lillo Firetto capogruppo Udc all’Ars e componente della Commissione
Sanità ha rivolto al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale per la Salute, con richiesta di risposta urgente in Commissione Sanità, per conoscere il motivo per il quale, nonostante il presidio ospedaliero San Giovanni di Dio risulti essere fin dal 2008 in dotazione una apparecchiatura per la risonanza magnetica (che avrebbe dovuto essere utilizzata in favore di un’utenza di più di 150.000 persone) l’apparecchiatura è stata installata, con grave ritardo, soltanto all’inizio del 2013 ed a tutt’oggi non risulta ancora collaudata.
Nell’interrogazione Lillo Firetto mette in evidenza come “in tutti i presidi ospedalieri provinciali esistono impianti di risonanza magnetica che costituiscono strumenti basilari di diagnostica, specialmente per le emergenze come quella che si è verificata, ed è incredibile e vergognoso che a distanza di molti anni ancora oggi non si sia dotato un ospedale come il San Giovanni di Dio di un presidio diagnostico rilevante per la vita e la salute delle persone”.