“Anche Agrigento rientra tra le città chiamate a pagare la seconda rata dell’Imu sulla prima abitazione, nella parte che eccede il 4 per mille”. A fare chiarezza è Aurelio Trupia, esponente dell’Mpa, presidente del consiglio comunale.
“Contrariamente agli annunci dei giorni scorsi – afferma Trupia – la realtà è ben diversa. A prescindere dal periodo di riferimento della delibera che determina l’aumento dell’imposta, nel 2012 o nell’anno in corso, i Comuni che hanno portato l’aliquota al massimo, cioè al 6 per mille, secondo i chiarimenti arrivati da Roma, non riceveranno la copertura finanziaria totale da parte dello Stato. Tradotto in soldoni – spiega il presidente Trupia – gli agrigentini, restando cosi le cose, saranno costretti a subire una mini stangata a metà gennaio, in quanto dovranno versare nelle casse del Comune la differenza che non rientrerà, cioè quel 2 mille che resterebbe scoperto”.
Ma Aurelio Trupia va oltre e traccia la strada per potere scongiurare questo ulteriore sacrificio da parte dei contribuenti agrigentini. “La mia è una proposta semplice – aggiunge – che farò e porterò avanti assieme al mio gruppo, ma anche con tutte le altre forze che vorranno condividere questa soluzione. La somma invece di essere scaricata sulle tasche dei cittadini, potrebbe essere recuperata tra le economie, circa 800 mila euro, già individuate e presenti nel bilancio di previsione 2013 in corso di definizione”.
E a proposito dello strumento contabile, Trupia rileva “come nel suo ufficio non sia ancora pervenuta alcuna proposta di deliberazione. Eppure – osserva – siamo quasi a fine anno. Un film già visto”.
Infine il presidente del consiglio si sofferma sulla classifica stilata dal “Il Sole 24 ore” sulla qualità della vita. “Ancora una volta la città di Agrigento occupa le ultime posizioni – conclude Trupia – nulla di nuovo rispetto agli anni passati. E’ la conferma che serve davvero cambiare pagina”.