In vent’anni sessantamila cittadini della provincia di Agrigento sono andati via. Negozi che chiudono, artigiani disperati, agricoltura in ginocchio, terziario con braccia incrociate, perdite di lavoro. Cosa sta succedendo?
Dopo sessant’anni stiamo assistendo ad un altro pauroso esodo con paesi che hanno perduto il 30% della popolazione, e alcuni addirittura si sono dimezzati. Quali sono le cause della mancanza del lavoro? Quale ruolo le banche venute dal Nord hanno svolto? Hanno impedito l’esodo o l’hanno favorito diventando financo la causa? È sul questo tema Banche del Nord e povertà del Sud che si incentra il dibattito organizzato dalla Rivista di Letteratura e Teologia Oltre il Muro, diretta da Enzo Di Natali, che avrà luogo Martedì 4 Giugno alle ore 17,30 presso l’Aula Consiliare di Agrigento che registrerà la partecipazione di numerose persone che ogni giorno si dibattono con il credito. Un dibattito che sarà sollecitato dagli interventi dell’economista Piero Marchetta, dal Presidente del Centro Studi De Gasperi Stefano Scaduto, dal Segretario della Confartigianato Alfonso Vassallo e dal Presidente del CISS Francesco Punzo, al quale hanno assicurato la presenza diversi direttori di banche locali.
Già quasi vent’anni fa l’arcivescovo di Agrigento, in un suo discorso aveva, in modo profetico, sollecitato il problema quando si chiedeva della disoccupazione e della crisi economica nel periodo in cui in provincia di Agrigento erano stati aperti, in poco tempo, 65 nuovi sportelli bancari. In tale circostanza, il presule si chiedeva per quale scopo.
Che la provincia di Agrigento è ricca nei depositi non ha dubbi il direttore della medesima Rivista, Enzo Di Natali, ma il problema è ben altro: la mancata circolazione della moneta, favorita da una politica del credito che preferisce investire altrove andando contro l’etica economica solidale e lo stesso insegnamento del magistero della Chiesa su cui si ispirò don Luigi Sturzo, fondando le banche cooperativistiche.