Grazie al prezioso aiuto di oltre 60 dei suoi studenti che, ancora una volta dopo Bazan Cuba,hanno collaborato sia nella parte creativa sia nella parte finanziaria della produzione del libro, Ernesto Bazan è riuscito a portare alla luce questa nuova pubblicazione su Cuba. Cinque anni di lavoro ritrattando in maniera intima, poetica e personale la vita quotidiana dei suoi amici contadini.
L’incontro con questa gente semplice, onesta e sensibile è stato un momento importante nella vita del fotografo sull’isola.
La campagna cubana gli aprì nuove opportunità fotografiche. Dal 2001 al 2005, trascorse lunghi periodi fra queste terre facendo nuove amicizie mentre si perdeva fra paesaggi ed ambienti fortemente reminiscenti della Sicilia rurale della sua infanzia.
Ritornando regolarmente a visitare i suoi amici Fidel, Miguel, Josè, Inesita e le loro famiglie Bazan è riuscito a raggiungere un livello d’intimità profonda con i suoi soggetti riuscendo a cogliere vari rituali come il duro lavoro dei campi, la condivisione di un pasto, fumare sigari dal sapore zuccherato fatti sapientemente dalle mani dei contadini, sorseggiare dei bicchierini di rum parlando di semine, di raccolti, delle proprie famiglie e dell’esistenza tutta.
La sua maniera di fotografare cambia radicalmente grazie a questi incontri: fare foto si trasforma lentamente in parte di questo rituale, non è più la priorità assoluta, solamente un componente di questo ricco scambio tra esseri umani.
Il libro di 200 pagine e 88 fotografie a colori è stato stampato su una bellissima carta tedesca utilizzando l’ultima generazione di pantoni dinamici dando ad ogni foto una resa cromatica quasi tridimensionale.
Citazioni di vari scrittori fra cui Octavio Paz, Mario Vargas Llosa e Jose Saramago accompagnano la visione delle singole immagini assieme ad una postfazione del curatore americano Colin Westerbeck che mette in evidenza le somiglianze e le diversità fra la maniera di fotografare di Bazan a colori e in bianco e nero.
L’appuntamento con l’autore è per il prossimo 5 aprile alle ore 18:00 presso lo Spazio Culturale “Il Funduk” sito in Via Santa Maria dei Greci ad Agrigento.
05-45 001