Ed anche la 5^ E dell’I.T.C. Foderà, anno 1984/1985, ha la sua bella foto di classe e la sua rimpatriata.

“Come spesso accade in questi casi – spiega Francesca Palumbo -, tutto è ricominciato circa un anno fa, con la creazione del gruppo whatsApp, dove sono stati inseriti tutti i numeri di telefono, che con fatica e persistenza, sono stati recuperati da un volenteroso e meticoloso Peppe Quagliata.

Poi i consueti “buongiorno”, “che cosa hai fatto in questi anni”,  “che lavoro svolgi”, “dove state”, “hai una famiglia”,  hanno cercato di colmare un buco, che per alcuni era di 32 anni.

Molti si erano completamente persi di vista, alcuni invece, grazie al lavoro svolto, si sono incontrati nei meeting di categoria, mi riferisco ai 3 dottori commercialisti ed all’unica consulente del lavoro, che poi sarei io, ed ora anche, mio malgrado, addetta anche alle public relation ed all’organizzare gli incontri.

E modestamente ci sono riuscita – prosegue Francesca Palumbo -, prima con un gelato pomeridiano con alcune compagne, che ho omaggiato con una rosa, scelta di colore rosa, simbolo di amicizia, dolcezza e delicatezza, caratteristiche delle donne, specialmente di queste, oggi mamme realizzate, ed una anche nonna.

Insieme, con scherzo e provocazione, abbiamo concordato l’ora, il giorno ed il luogo e messo tutto nel gruppo, sfidando i compagni a questo raduno.

E finalmente si è arrivati al giorno stabilito, si è in 16 su 28. Essere presenti tutti ed al primo incontro sarebbe stato bello, ma logicamente la vita ti porta anche fuori, sia per motivi di lavoro, che per motivi familiari e di salute. La nostra Agrigento penso, in questo abbia il suo triste primato.

Qualcuno probabilmente ha voluto mantenere l’anonimato, ma i più coraggiosi e temerari, raccogliendo la sfida, con i loro capelli bianchi, appesantiti e non, chi con le foto dei figli e coniugi, chi rimasto single, si sono presentati all’appello ed è stato come se fosse passata una sola estate dal diploma.

Subito in quattro e quattr’otto, si è tornati indietro con il tempo, si è ricordato i professori, da quella più severa, che poi invece prendeva le tue difese (Francesca Petralito) a quello più preciso (il compianto Totò Modica), ai compiti in classe, ai giochi. Già i giochi, si giocava, eterni adolescenti.

Memorabile una mosca cieca, con me molto timida colta in flagrante dal professor di matermatica (Totò Taverna, mitico!), che l’indomani, ancora sorridendo, mi ha convocata, rossa in viso, alla lavagna…  Poi si è pensato a quei compagni, che nei 5 anni, si sono persi per strada per bocciature o altre scelte, di cui alcuni, non abbiamo più presenti le fattezze.

E’ stata proprio una serata emozionante, un salto immediato nel passato, con la voglia di ridere, scherzare ora come allora, per mettere da parte, almeno per un po’ le responsabilità odierne… di lavoro … famiglia, e per tornare ragazzi, con la “testa” di allora, con la spensieratezza che contraddistingue i giovani che ieri come oggi, vogliono poco, anche un “girotondo”, come in effetti abbiamo fatto ieri, dinanzi allo spiazzale del Kokalos, in chiusura di serata.

Logicamente il ritrovo, si è concluso con l’impegno di rivedersi presto, magari riuscendo a coinvolgere gli assenti e di non lasciar passare altri trentatrè anni”.

Sono stati presenti: Antonio Tutino, Angelo Piazza, Mimmo Pirrone, Totò Minnella, Lucia Vella, Alice Boccadoro, Ilaria Brunetta, Rosaria Montana, Francesca Palumbo, Michela Fasone, Angela Barone e Piero Mancuso, Lillo Mendola, Lillo Vullo, Peppe Quagliata, Giovanni Virgone