La vicenda “rifiuti” ad Agrigento si arricchisce dell’intervento di due consiglieri comunali della maggioranza.

Ad intervenire, proponendo azioni all’Amministrazione, sono Pietro Vitellaro e Margherita Bruccoleri che, in una lettera aperta, si dichiarano “sostenitori” del “cambiamento radicale” che ha portato all’introduzione della raccolta differenziata, con la consapevolezza che una prima fase di start-up delicatissima comporta, fisiologicamente, delle importanti difficoltà e disagi,  e sono pronti a fornire la massima collaborazione all’Amministrazione affinché continui ad esercitare a pieno i propri poteri di accertamento sugli incivili, sugli evasori e sulle inadempienze delle Aziende che si occupano del servizio di raccolta.

“Considerato che il Comune è in perfetta regola con il pagamento di quanto previsto nel contratto – scrivono Vitellaro e Bruccoleri -, occorre irrogare sanzioni, al raggruppamento di Imprese che gestisce la raccolta dei rifiuti, senza esitazioni, quando si ravvisano inadempienze contrattuali”

Su questo e su altri punti, interviene  la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Marcella Carlisi.

“L’amministrazione  – dice Carlisi – annuncia che andrà in procura per il tema caos rifiuti. Confessi anche i propri peccati! Ieri le patetiche scuse del sindaco dovevano spostare l’attenzione (e le colpe?) su altri soggetti. Tutto ciò dopo mesi di trattative e tentativi di conciliazione che sono finiti anche davanti al prefetto”.

Marcella Carlisi da tempo chiede all’amministrazione di istituire i necessari controlli sui diversi servizi erogati alla cittadinanza. “Nessuna azione. Solo un” vedremo/faremo” che in 3 anni non ha prodotto nulla”.

Sul punto richiamato dai consiglieri di maggioranza, Marcella Carlisi spiega: “L’appalto prevede ore di lavoro e un numero preciso di lavoratori, non prevede che si pulisca tutta la città con la bacchetta magica.

Se prendo una domestica ad ore e le pago 3 ore non posso pretendere tutta la casa pulita se ci vogliono 10 ore per farlo. Altra cosa è controllare l’efficienza del lavoro svolto: tutte le massaie lo sanno e seguono la propria lavorante durante il servizio. Se ci sono inefficienze contestabili si vada alla denuncia“.

Secondo quanto appreso dalla società, gli sforzi profusi dalla stessa sono ben maggiori di quanto previsto dal contratto. Per esempio, a fronte dei 4 autocompattatori previsti quotidianamente, sul campo ne operano ben 8 con punte di 15-16 nei giorni di raccolta del secco.

E anche i motocarri utilizzati sono più di quelli previsti.

Il problema è chiaro: “Il sistema rifiuti è al collasso perché progettato per un numero minore di utenze – spiega Carlisi -. Minore rispetto a quello indicato dalla SRR nel nuovo appalto, minore rispetto alle utenze autodenunciatesi e che dicono di aver scovato. Il numero è quasi raddoppiato mentre i lavoratori sono diminuiti e ancora si prevede di diminuirli”.

Un contratto che prevede di servire 22mila utenze quando queste sono quasi il doppio. Almeno 36mila quelle comunicate alla SSR nel 2016 ai quali vanno aggiunti coloro che si sono autodenunciati.

“Certamente le colpe per il progetto sottodimensionato, il mancato controllo, il mancato avviso dell’imminente inizio della differenziata alle grandi utenze (tra cui carcere e ospedale), la chiusura delle isole ecologiche, la mancanza di regole certe per l’effettuazione e la fruizione del servizio attraverso un apposito regolamento non si possono addebitare a ditte e lavoratori e nemmeno agli “incivili” – incalza Marcella Carlisi.

C’è bisogno di un vero “mea culpa”. Agrigento ha bisogno di un’amministrazione che affronti le proprie responsabilità e non vi si sottragga. Altrimenti tutti a casa!” conclude la consigliera del M5S.

Intanto la raccolta va avanti con qualche difficoltà visto che i lavoratori delle aziende hanno ridotto, per ragioni sindacali, l’orario di lavoro ed hanno annunciato per il prossimo 21 giugno (giovedì, giorno della raccolta del secco indifferenziato) una giornata di sciopero.

Domani, venerdì 15 giugno, eccezionalmente sarà ritirato il secco ma non si è certi che si riesca a completare l’operazione in tutta la città.