Riceviamo e pubblichiamo

La presa di posizione dei consiglieri del gruppo”Uniti per la città” sul tema delle misure correttive appare un irricevibile atto di superficialità politica.

Spiace rilevare che l’utilizzo strumentale di tale delicatissimo tema per argomentare il proprio riposizionamemto politico provenga proprio da un gruppo di consiglieri comunali tra i quali tre su quattro già presenti nella precedente consiliatura e dunque consapevoli per memoria diretta del fatto che le misure correttive, prima di oggi, non erano mai state redatte né portate in consiglio comunale per la discussione, come già drasticamente rilevato dalla Corte dei Conti in riferimento alle deliberazioni sui rendiconti 2012 e 2013.

A tal proposito, voglio ricordare e sottolineare che l’adozione delle misure correttive è un atto di competenza del consiglio comunale, e che le stesse sono state predisposte dagli uffici in recepimento degli indirizzi programmatici dell’Amministrazione, trasmesse al Consiglio, esaminate dalla Commissione Bilancio all’interno della quale trovano posto due componenti del gruppo uniti per la città tra i quali il presidente della Commissione Bilancio.

Purtroppo credo che la verità si trovi altrove. Forse il gruppo “Uniti per la Città” non si trova a suo agio nel condurre battaglie complicate di risanamento e di responsabilità politica che passano attraverso rigorose misure correttive e pesanti e impopolari interventi di lotta all’evasione.

Anche in questo caso, mi risultano inaccettabili le prediche sulla lotta all’evasione da chi sa – per memoria diretta – che questa è la prima amministrazione che affronta con serietà e rigore un tema rispetto al quale abbiamo già raggiunto risultati a loro noti fronteggiando difficoltà antiche con cui noi oggi ci misuriamo e rispetto alle quali abbiamo per la prima volta fatto chiarezza, senza giocare a mettere la polvere sotto il tappeto, sulla pelle dei cittadini.
Assessore Giovanni Amico