La nostra redazione ha ricevuto una bellissima lettera scritta da una bambina di sette anni che vive ad Aragona.

La lettera, ci è stata inviata dalla mamma, che stupita da quanto scritto dalla figlia, ha deciso di inviarla al nostro giornale.

La bimba descrive quello che vorrebbe per il suo paese, racconta quello che manca nel suo paese ed è un “articolo” – come lo definisce la piccola che chiameremo “Francesca”–  dove analizza  Aragona,  attraverso una visione e una prospettiva  infantile, vale a dire prendendo spunto dalle varie sfumature che riguardano l’ambiente limpido e giocoso dei fanciulli.

Francesca, descrive a modo suo, un paese dove manca quasi tutto. Ma in fondo  non chiede grandi cose. Chiede semplicemente servizi essenziali che finora – probabilmente – sono mancati.

La bimba parla di una pista ciclabile, di mensa scolastica, di pulizia delle strade,  di decorare il paese con i fiori e di sistemare la scuola.

Una lettera, quella della piccola Francesca, che dovrebbe fare riflettere noi grandi, su come i bambini che sono il nostro futuro, vorrebbe cambiare un mondo che sta loro stretto, che non accettano,  non condividono e che in un futuro – si spera prossimo – vorrebbero provare a cambiare.

Infatti, la piccola Francesca  conclude il suo bellissimo “articolo”  dicendo “Diventerò forse sindaco e aggiusterò le cose”.

Una riflessione a tutti noi, sembra anche doverosa.