“I tragediatori sono coloro che vestono la maschera dei puri per celare il volto dei collusi”. Così, presso la biblioteca “La Rocca”, per iniziativa dell’Amministrazione del sindaco Lillo Firetto, l’ex presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Francesco Forgione, ad Agrigento per la presentazione del suo libro, ha spiegato al pubblico il perché di quel testo, considerato scomodo, di denunzia contro la mafia e soprattutto contro un certo qual modo “sospetto” di fare antimafia. Alla presentazione del volume era presente uno dei simboli dell’antimafia dell’isola, Giovanni Impastato del Centro Impastato di Cinisi, che nel suo intervento ha invitato i giovani ad essere ottimisti, circa la possibilità di debellare la cultura mafiosa presente nel territorio.

“Questo libro – ha invece spiegato Forgione – è un invito affinchè l’antimafia smetta di essere appannaggio di pochi per ritornare ai tanti ragazzi e alle tante risorse della società civile che in questi anni, spesso in silenzio o nell’indifferenza generale, hanno continuato a lottare e operare per estirpare il cancro delle mafie dalla società”. Giovanni Impastato, fratello del giornalista Peppino che nel 1978 pagò con la vita la lotta alla mafia e le denunzie contro il boss dell’epoca Tano Badalamenti ha testimoniato l’impegno civile del Centro, aperto a tutti, ricordando la figura di mamma Felicia cui oggi è dedicata la casa memoria a Cinisi.
A coordinare l’incontro è stato il giornalista Gero Tedesco.

Il volume “I tragediatori” si trova a disposizione dei lettori presso la biblioteca comunale “La Rocca”.