La Camera ha approvato un ordine del giorno proposto dal deputato nazionale di Forza Italia, Riccardo Gallo, nell’ ambito dell’esame delle nuove “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”.

L’ordine del giorno di Gallo impegna il Governo a valutare l’opportunità di definire un tavolo d’intesa con la Regione Siciliana al fine di aumentare la presenza nel territorio isolano, tra Forze di polizia, Carabinieri, Ispettorato e Prefettura, per potenziare le attività di contrasto a tale inaccettabile piaga, che mette a rischio migliaia di lavoratori e compromette la credibilità di un settore composto da centinaia di migliaia di aziende siciliane oneste che rispettano la legge. “Si tratta di una iniziativa – commenta il deputato forzista – che mira al contrasto del fenomeno del cosiddetto “caporalato”, ovvero l’intermediazione illegale e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, che coinvolge, sulla base degli ultimi dati forniti, tra gli altri, da Coldiretti, circa 430.000 lavoratori, italiani e stranieri, di cui circa 100.000 costretti a lavorare in condizioni che si possono definire di schiavitù. E la Sicilia è coinvolta dal continuo flusso di immigrati clandestini, la cui posizione irregolare nel nostro Paese alimenta il mercato delle braccia e delle attività criminali, penalizzando le aziende agricole in regola che adempiono puntualmente agli obblighi burocratici ed economici connessi ai rapporti di lavoro dipendente”.

Ecco il testo integrale dell’ Odg dell’ onorevole Gallo

La Camera,
premesso che:
il provvedimento recante: “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”, mira al contrasto del fenomeno del cosiddetto «caporalato» ovvero dell’intermediazione illegale e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, che coinvolge, sulla base degli ultimi dati forniti dal quarto rapporto sulle agromafie, elaborato da Eurispes, Coldiretti e dall’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare, circa 430.000 lavoratori, italiani e stranieri, di cui circa 100.000 costretti a lavorare in condizioni che si possono definire di schiavitù;
al riguardo, il caporalato e il lavoro nero in agricoltura, coinvolge tutte le aree del Paese ed in particolare le regioni del Mezzogiorno, i cui livelli di sfruttamento da parte della criminalità organizzata, è particolarmente connesso con il fenomeno sovraterritoriale legato alla questione migratoria;
la regione Siciliana a tal fine, risulta direttamente coinvolta dal continuo flusso di immigrati clandestini, la cui posizione irregolare nel nostro Paese, alimenta il mercato delle braccia e delle attività criminali, penalizzando le aziende agricole in regola che adempiono puntualmente agli obblighi burocratici ed economici connessi ai rapporti di lavoro dipendente;
la necessità di potenziare i controlli e le attività ispettive e di contrasto da parte delle istituzioni preposte, in particolare nella regione Siciliana, nei confronti dell’intermediazione illegale e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, che sfrutta i clandestini irregolari presenti nell’isola, (proprio in considerazione dei continui sbarchi di immigrati provenienti non soltanto dal Nord Africa) risulta a parere del sottoscrittore del presente atto, urgente e necessaria proprio nei confronti delle tante imprese siciliani regolari che si trovano costrette a competere con aziende “sommerse”, che operano con costi di produzione notevolmente inferiori;
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di definire un tavolo d’intesa con la regione Siciliana al fine di aumentare la presenza nel territorio isolano, tra Forze di polizia, Carabinieri, ispettorato e Prefettura, per potenziare le attività di contrasto a tale inaccettabile piaga, che mette a rischio migliaia di lavoratori e compromette la credibilità di un settore composto da centinaia di migliaia di aziende siciliane oneste che rispettano la legge.

Riccardo Gallo