“La mia caparbietà e il mio impegno alla fine hanno prevalso, ma certamente il ritardo resta ed è ingiustificabile ed incomprensibile”.
Al consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, non va proprio giù il comportamento dell’Ufficio di Presidenza di aula Sollano che, per mesi, ha ignorato la sua formale richiesta, regolarmente presentata e protocollata, di dedicare una seduta straordinaria e aperta alla vicenda del Cupa.
“E’ stato perso parecchio tempo – spiega Spataro – basti pensare che io la richiesta l’avevo depositata nel mese di febbraio, nel periodo, per intenderci, di massimo travaglio per il futuro dell’Università di Agrigento. Certe dinamiche, francamente, faccio fatica a comprenderle, ma io di fronte a temi di grande rilevanza, come può essere quello del diritto allo studio, non mi arrendo. Tant’è che ho seguito il percorso, sempre istituzionale, che ha visto protagonista la commissione alla Pubblica Istruzione, che ho l’onore di guidare.
Nelle settimane scorse abbiamo, infatti, incontrato i vertici del Cupa, con in testa il presidente Armao, con i quali ci siamo confrontati – evidenzia Spataro – spianando di fatto la strada verso il dibattito consiliare. Rispetto a questa novità, finalmente le porte di Aula Sollano si sono aperte e domani potremo avviare questo ragionamento, serio e concreto, sulla vita del Cupa e sulle sue prospettive, alla presenza dei suoi massimi rappresentanti: autorevoli interlocutori. Un risultato importante, anche se resta il rammarico che si sarebbe potuto fare prima.
In Aula ci sarà il presidente Armao e ci sarà l’intera nuova governance del Consorzio. Con loro affronteremo l’argomento, certamente delicato e complesso, con molta franchezza e spingeremo per un rilancio di questo straordinario faro della cultura, indirizzando l’attività, in particolare, verso quei corsi maggiormente affini alle peculiarità del territorio, nella piena consapevolezza che la gestione, seppur votata al contenimento della spesa e all’individuazione, in questa ottica, di percorsi alternativi di partneriato accademico, dovrà trovare la piena concretizzazione – conclude Spataro – nel garantire agli studenti agrigentini un’offerta di qualità a costi socialmente sostenibili”.