Sulle problematiche che affliggono il precariato siciliano sempre più in balia delle mancate scelte politiche romane e palermitane, intervengono i vertici provinciali della Uil di Agrigento con il Segretario Generale Della Camera Sindacale Gero Acquisto e il segretario della funzione pubblica Fabrizio Danile, che giorno 30 saranno presenti a Palermo per la manifestazione unitaria a favore dei lavoratori delle pubblico impiego siciliano.
“Dopo aver aspettato questo ping pong politico che a oggi non ha sortito ancora nulla di concreto per chiudere la vertenza precari degli enti locali e dell’ex province, abbiamo deciso di farci sentire ancora più pesantemente nei confronti del governo regionale per costringerlo ad assumersi delle responsabilità oggettive. La manifestazione che sarà unitaria si indirizza alla salvaguardia dei posti di lavoro di questo bacino che racchiude 17 mila lavoratori, in molti casi abbiamo marito e moglie che lavorano da 25 anni in questo settore e hanno subito una serie interminabili di ritardi e mancate scelte chiare dalla politica che adesso mettono a rischio il loro posto di lavoro. Noi chiediamo innanzi tutto le deroghe del governo nazionale per allargare i vincoli e parametri del patto di stabilità che ingessa qualsiasi comune a poter programmare ad un progetto di stabilizzazione nei prossimi anni. Per questo ci fa piacere che parteciperanno anche i Sindaci e gli amministratori dell’isola per dare man forte alla battaglia e per fare finalmente chiarezza per questi lavoratori che non devono essere utilizzati per scopi meramente politici ed elettoralistici, che visti i risultati premiano sempre meno questi schemi datati e arruffati. Il governo regionale se al netto delle dichiarazioni di comodo vuol farsi carico seriamente di questa platea deve “storicizzare” la spesa per i contrattisti delle pubbliche amministrazioni per almeno 5 anni, procedendo alla rivisitazione delle piante organiche e del turn over. Sono degli obiettivi che noi come Uil rivendichiamo da almeno un triennio, che in altre regioni hanno trovato una soluzione politica e legislativa come è accaduto in Calabria ed hanno garantito una strada finalmente di equità sociale e lavorativa, che deve esserci pure per il precariato isolano che merita lo stesso trattamento attraverso atti politici che riconoscono il loro ruolo, le loro funzioni e professionalità che hanno acquisito in tantissimi anni con sacrificio ed impegno.