Peppino Tirri sta seriamente meditando di lasciare l’Akragas. La decisione, non ancora formalizzata, è più di una semplice idea che balena nella mente dell’Amministratore Delegato della società biancazzurra.

Alla base ci sarebbe l’attuale situazione societaria dell’Akragas e, soprattutto, la poca gratitudine che l’ambiente ha mostrato nei suoi riguardi.

“Probabilmente – ci riferisce Tirri raggiunto telefonicamente – sarò antipatico all’ambiente. Forse perché sono di Licata, e sono fiero di esserlo. Eppure per questa città e per questa società penso di aver fatto molto e ritengo di essere l’autore di un doppio miracolo. Prima l’iscrizione al campionato 2015-2016 e l’aver portato un azionista di maggioranza come Giavarini senza il quale la società sarebbe sparita, poi  la salvezza raggiunta sul campo. La squadra che ha conquistato 50 punti – prosegue Tirri sfogando la propria delusione – l’ho messa su io, Rigoli è stato molto bravo a lavorare con questi uomini, eppure ho ricevuto i complimenti di non più di 10 persone.

Si sarebbe potuto fare molto di più se avessimo trovato una società in salute. Invece, molti degli investimenti, sono stati “dirottati” sulla struttura, sullo stadio, quando si sarebbero potuti spendere diversamente.

Oggi – aggiunge l’amministratore delegato – non sto facendo nulla, in società c’è parecchia confusione. Riesco ad occuparmi di tutto con enorme difficoltà. So che la società sta allestendo un programma di massima, ma devono fare presto”.

Sulle qualità della rosa messa a disposizione di Legrottaglie ad inizio stagione, oggi nessuno può dire nulla in contrario. Sono gli stessi giocatori che con Rigoli hanno totalizzato 29 punti e che hanno ben figurato su campi importanti come quelli di Lecce e Foggia che, tra qualche giorno, si contenderanno l’accesso alla finale dei play off.

“Sono andato a Foggia a vedere lo spareggio ed ho ricevuto i complimenti di quanti, addetti ai lavori, si trovavano allo stadio Zaccheria. Qui ad Agrigento, invece, sembra che il merito sia soltanto di altri. Evidentemente, lo ripeto, sto antipatico all’ambiente. Mi chiedevano come avessi fatto ad allestire una rosa di tale qualità. Non sono io a dirlo, sono i fatti che parlano: oggi, Di Piazza è già praticamente accasato al Vicenza. Altri tre o quattro giocatori sono richiestissimi da squadre di Serie B e Lega Pro. Sono giocatori che ho scelto io e che hanno ben figurato. Sono felice di aver salvato l’Akragas, ma adesso devono convincermi sul perché dovrei rimanere. Ad oggi non penso che io possa avere un futuro nell’Akragas. Penso che d’ora in avanti non rilascerò altre dichiarazioni, almeno per alcuni giorni finché non mi sarò confrontato con la società” ha concluso Tirri.