La Famiglia Salesiana agrigentina e, in particolare, l’Unione Exallievi Don Bosco, che di essa rappresenta uno dei rami più rappresentativi, si apprestano a festeggiare dal 27 al 31 gennaio prossimi Don Bosco, il Santo dei giovani.
Al di là del momento celebrativo, che pure ha una sua validità non fosse altro che per diffondere all’esterno quel carisma salesiano di cui i figli di Don Bosco sono i naturali portatori, con quale predisposizione di animo il Presidente Angelo Errore e i membri della Famiglia Salesiana possono ragionevolmente e concretamente porsi il problema del futuro dei giovani nel momento in cui nella nostra realtà territoriale viene messo in discussione addirittura il loro presente e il loro sacrosanto diritto allo studio.

Ed è proprio nel presente che per i giovani agrigentini resta appesa ad un filo la soluzione dei problemi legati alla sopravvivenza del Polo Universitario di Agrigento.

“ L’Unione Exallievi Don Bosco –dice il Presidente Errore – che rappresento da poco più di un anno, non può assistere supinamente alla paventata chiusura della sede agrigentina del CUPA, né limitarsi a lanciare inutili appelli a quanti sono impegnati ai vari livelli in politica perché ai nostri giovani non venga preclusa la speranza di evitare il pendolarismo di vecchia memoria verso sedi universitarie lontane con conseguente aggravio di spese a carico delle famiglie”.

“ Come figli di Don Bosco – continua Errore –i primi e i principali destinatari della nostra missione sono i giovani, che abbiamo il dovere di accompagnare nella crescita della loro fede e nella costruzione del loro futuro, con l’offerta di valide politiche attive del lavoro”.

Da quanto ci è dato di capire, il destino del CUPA è legato da un lato alla capacità di alcuni dei suoi fondatori di non fare venir meno al Polo Universitario le risorse finanziare necessarie per la prosecuzione delle attività didattiche e, dall’altro, all’impegno dell’Università di Palermo, recentemente confermato dal Rettore Fabrizio Micari, di assegnare alla sede di Agrigento alcuni progetti di ricerca internazionale.

In questo quadro di precarietà e in una situazione dai contorni poco chiari, l’Unione Exallievi Don Bosco –come è dato di leggere in un suo comunicato stampa –è impegnata a produrre il massimo sforzo a fianco dei rappresentanti delle istituzioni affinchè il CUPA continui a svolgere le attività didattiche e di ricerca dell’Ateneo palermitano in una realtà territoriale in cui i giovani stentano ad inserirsi nel mondo del lavoro.