“E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare”. Le parole di Gino Bartali risuonano quanto mai attuali oggi allo stadio Esseneto dopo l’ennesima figuraccia casalinga dell’Akragas.I biancazzurri rimediano la sesta sconfitta consecutiva tra le mura amiche, l’ennesima davanti al proprio pubblico e agli ultras che, per una volta si sono uniti sotto il grido “Vergognatevi, vergognatevi”.

La disfatta contro il Melfi ha fatto emergere tutte le lacune di questa squadra, costruita attorno ad alcuni nomi, quelli di Almiron che ha appeso le scarpe al chiodo, Madonia, il fantasma di quello conosciuto nelle scorse stagioni.

Una citazione a parte merita Ciro Capuano, l’unico vero leone, il capitano che ha onorato la maglia.

Nessuna idea di gioco, l’unico tiro in porta è arrivato al 43′ della ripresa, troppo scarso il livello dimostrato dai giocatori scelti da Tirri e Legrottaglie per tentare di rimanere aggrappati al professionismo.

“Almeno posso dire di aver mangiato il panettone” aveva detto ieri in conferenza stampa Legrottaglie. Chissà se troverà anche il regalo sotto l’albero.

LA CRONACA

Akragas: Vono, Salandria, Sabatino, Mauri, Lovric, Capuano, Aloi, Zibert, Cristaldi, Savanarola, Leonetti.
All. Legrottaglie

Melfi: Santurro, Annoni, Amelio, Giacomarro, Cason, Colella, Canotto, Maimone, Masini, Herrera, Longo.
All. Ugolotti

Meno di duemila spettatori allo stadio, nonostante la gratuità per i ragazzi fino ai 14 anni.

Al 12′ il Melfi passa in vantaggio con un diagonale micidiale di Masini che si infila alla destra di Vono.

L’Akragas prova ad affacciarsi dalle parti di Santurro ma senza molta convinzione. Al 20′ Savanarola reclama un rigore per una presunta trattenuta di un difensore, l’arbitro fa correre.

Al 25′ Ugolotti è costretto alla prima sostituzione, Giacomarro deve cedere il posto a Finazzi.

Al 26′ il Melfi trova il raddoppio: Longo si invola sulla sinistra e ette al centro un cross sul quale arriva per primo ancora Masini. Sull’Esseneto cala il gelo, il pubblico contesta, si spazientisce ed ha anche ragione: Santurro non è mai stato impegnato in un intervento.

Nella ripresa Legrottaglie toglie Lovric e Aloi e manda in campo Madonia e Vicente. Si gioca nel silenzio assoluto, si sentono soltanto i cori dei quattro tifosi del Melfi giunti ad Agrigento.

Al 28 la frittata è servita: Masini dopo un batti e ribatti, riesce a mettere ancora la palla in rete. Scoppia la protesta, i tifosi ritirano gli striscioni. Quell’amore mai sbocciato tra il popolo biancazzurro ed il giocattolo di Tirri e Giavarini, si è rotto.

Da qui alla fine saranno soltanto sfottò per i giocatori di Legrottaglie che sarà anche espulso per proteste.

Al 43′ Leonetti realizza la rete della bandiera, un bel gol che serve solo per la statistica personale del giovane bomber.