Riceviamo e pubblichiamo la replica dell’Avv. Raimondo Cipolla alle dichiarazioni dell’Avv. Giuseppe Farruggia del 13 ottobre scorso.

            Egr. signor direttore

ho letto con enorme grande meraviglia e vivo rammarico le dichiarazioni rilasciate alla Sua testata giornalistica dall’avvocato Giuseppe Farruggia, il cui contenuto è certamente politico.

Vorrei ricordare, per il Suo tramite, all’avvocato Giuseppe Farruggia quanto disciplinato dal Codice di Deontologia Forense, il quale agli artt. 17 e 57 detta i criteri dei rapporti con la pubblica informazione. Disciplina, infatti, come le informazioni diffuse pubblicamente con qualunque mezzo anche informatico, debbano essere trasparenti, veritiere, corrette, non equivoche, non ingannevoli, non denigratorie o suggestive e non comparative; devono semplicemente fare riferimento alla natura ed ai limiti dell’obbligazione professionale.

Sul punto dunque è già all’attenzione del CDD dell’Avvocatura Distrettuale quanto successo, al fine di adottare eventuali provvedimenti di natura disciplinare.

È inimmaginabile, infatti, come un professionista cavalcando l’onta di pronunzie giudiziarie attacchi un professionista, Suo collega.

Ricordo allo stesso che il sottoscritto ha partecipato per ben due volte ed a seguire alla competizione elettorale amministrativa del Comune di Aragona ed è sempre stato eletto alla carica di consigliere comunale, ricevendo fiducia, stima ed affetto dalla propria comunità al momento della nomina.

Nel merito della vicenda ai nostri concittadini vorrei rammentare sommessamente come certamente, oggi è venuto meno quell’alleanza che mi ha visto sostenere l’impegno elettorale del candidato, oggi sindaco, Parello sig. Salvatore per come è a tutti notorio.

Impensabile, oggi, per allora è come il signor Sindaco abbia tradito quell’alleanza elettorale denominata “…UNITI PER IL CAMBIAMENTO…”, il cui motto racchiude in se tanti buoni valori e, soprattutto, una fra i tanti quello della questione morale nella politica.

Se non partiamo da questi valori non potremmo mai capire quella rivoluzione politica che ha portato alcuni consiglieri dell’allora maggioranza a non sostenerlo più, avendo esso tradito quei buoni propositi sostenuti in campagna elettorale ed imbarcando pezzi dell’opposizione che tradendo il mandato elettorale hanno deciso di saltare sul carro del vincitore.

Nel merito, invece, della vicenda v’è da dire che alcuna gestione approssimativa del servizio idrico è stata compiuta…forse dai dirigenti di posizione che a seguito di positiva valutazione delle performance sono ancora lì a dettar legge.

Negli anni è stato cercato di tutelare le classi meno abbienti, così, non cedendo gli impianti comunali all’unico gestore privato dell’acqua, che oggi per quanto dichiarato dal dottor Fonzo, Procuratore Aggiunto presso la Procura di Agrigento alla Commissione Parlamentare, risulterebbe un vero assumificio con costi non indifferenti, così, criticandone le modalità delle assunzioni. Ciò dovrebbe farci riflettere sulla bontà della recente riforma regionale in materia di Acqua: posso assicurarLe, avvocato Giuseppe Farruggia, che in tal senso la pensa la stragrande maggioranza degli aragonesi e forse anche altri.

Certamente, ci sono state e continuano ad esserci delle storture del sistema idrico come per esempio il depuratore comunale che per come afferma la Procura della Repubblica non funzionerebbe sin dal 2008, avendo infatti mandato a processo, la Procura di Agrigento, il responsabile del servizio, architetto Rosario Monachino, l’allora sindaco di Aragona, dottor Alfonso Tedesco e quello attuale, signor Salvatore Parello: processo che dovrebbe concludersi nell’autunno di quest’anno.

Ed ancora alcune convenzioni con alcuni utenti privati che vedrebbero fornire da parte del Comune di Aragona l’acqua in loco ai contradaioli di alcune contrade, i quali, in cambio della cessione delle reti, acquisterebbero l’acqua direttamente dal Comune di Aragona, che a sua volta la comprerebbe dalla stessa Girgenti Acque, unico fornitore, ad un prezzo maggiore per rivenderla a questi contradaioli ad una tariffa più bassa rispetto a quella che lo stesso Ente Comune di Aragona l’ha acquistata dalla stessa Girgenti Acque, con spreco di danaro pubblico.

Altre storture sono il costo della tariffa non differenziata tra uso civile abitazione ed uso commerciale voluta da alcuni consiglieri che oggi appartengono al gruppo di riferimento del Sindaco Salvatore Parello, piuttosto, ancora, che la cessione degli impianti silenziosamente compiuta da Voltano spa a vantaggio di Girgenti Acque spa: verbale di cessione all’epoca (maggio 2009) firmato dal Presidente pro-tempore e controfirmato, anche, dall’attuale presidente del Consiglio Comunale di Aragona, Biagio Bellanca.

Si sbaglia, così, maldestramente ancora l’avvocato Giuseppe Farruggia là dove parla che io avrei portato al baratro l’Ente se sol si consideri la liquidazione da me voluta della società PROPITER spa, quest’ultima società partecipata dal Comune di Aragona; la stesura tra i tanti del nuovo regolamento idrico, col quale l’Ente si sarebbe dovuto attivare per l’installazione dei contatori.

Ed ancora la denunzia presentata agli organi inquirenti della Procura presso il Tribunale e presso la Corte dei Conti, circa l’ipotesi fraudolenta di fornitura di energia elettrica EDISON spa per € 530.000,00 a mezzo di contratto falsificato di fornitura (determina di giunta del 2010). Ed inoltre, la volontà di questo assessore di propendere ad una serrata lotta all’evasione tributaria, anche, per come raccomandato dalla Corte dei Conti sezione di controllo.

Preciso, infine, che fui surrogato da Assessore al momento in cui nel dicembre del 2014 richiesi un’informativa dettagliata agli uffici comunali (prot. nn. 2713, 2714, 2715 del 17.12.2014) circa le attività svolte in tema di lotta all’evasione; piuttosto quanti dipendenti, imputati in processi contro la pubblica amministrazione erano stati destinatari di procedimenti disciplinari e vi garantisco che ve ne sono imputati per reati contro la pubblica amministrazione; ed ancora quali dipendenti svolgessero mansioni diverse rispetto a quelle per le quali erano stati assunti: per tutta risposta venni destituito, come dice l’avvocato Giuseppe Farruggia. Forse avevo colpito nel segno! Si stava andando a fare emergere quella “sporcizia”, che costituisce il limbo della politica: il malaffare; Collusione tra burocrazia e politica di basso profilo.  

Con stima.

                                                           avv. Raimondo Cipolla