Il mostro si è svegliato. Se mai fosse andato a dormire.

Il mostro è il rigassificatore di Porto Empedocle che secondo le notizie, documenti alla mano, che giungono dal ministero dello sviluppo economico, sarà realizzato.

A questo punto il sindaco Calogero Firetto, la sua giunta con in testa l’ambientalista assessore all’ambiente, Mimmo Fontana, segretario regionale di Legambiente, che per contrastare il rigassificatore è pure andato in tribunale contro Firetto, devono uscire finalmente allo scoperto con chiarezza e fuori da ogni ipocrisia, risultata vincente in campagna elettorale, dire come stanno le cose: e soprattutto dichiarare ufficialmente con chi stanno: con il rigassificatore o con gli agrigentini che l’impianto, Firetto lo sa, non lo vogliono.

Il tempo delle doppiezze e delle finzioni è finito.
Abbiano il coraggio di schierarsi.

Non sottovalutare poi quanto è accaduto in Francia con l’attentato jihadista, e decapitazione, sferrato a uno stabilimento di gas della Air Products, a Saint-Quentin-Fallavier, nell’Isere, nella regione del Rodano-Alpi, a circa 30 km da Lione.
L’attentatore aveva intenzione di fare saltare in aria, con conseguenze apocalittiche, l’intero stabilimento. E – da rabbrividire – si sarebbe pure fatto un selfie con la testa mozzata del suo datore di lavoro e l’ha poi inviato su WhatsAp.
Agghiacciante. Non scherziamo sig. sindaco di Agrigento: non stiamo parlando, come dovrebbe rendersi conto – di togliere un po’ di erbacce o di rifare le strisce pedonali. Bene, bravo. Qualcuno ha gridato al miracolo. Ma è pur sempre – è bene ricordarlo – normale amministrazione e comunque poco cosa, rispetto al mostro rigassificatore.
Ripetiamo non scherziamo.

Ed allora Firetto, la sua giunta con in testa l’ambientalista, che più ambientalista non si può, ovvero Mimmo Fontana, dicano se stanno dalla parte degli agrigentini o del rigassificatore e dei pericoli che una realizzazione dell’impianto concretamente e realisticamente rappresentano.

Ed il consiglio comunale che va ad insediarsi il prossimo 6 luglio, quei consiglieri che sono contrari – come il Movimento Cinque Stelle – presentino un documento, una mozione per dire no al rigassificatore in modo che gli agrigentini possono rendersi conto di chi è favore e di chi è contrario al mostro.

E per finire sarebbe pure interessante, forse necessario, sapere cosa ne pensa pure di quanto sta accadendo il ministro Angelino Allfano e se, in sede governativa si preoccuperà di difendere gli interessi e le preoccupazioni dei suoi concittadini agrigentini.