Pochi secondi sono bastati perché 4.310 persone perdessero la vita. Tante sono, secondo l’ultimo bilancio ufficiale le vittime del terribile terremoto di magnitudo 7,9 che il 25 aprile ha devastato il Nepal, ma il bilancio è ancora provvisorio.
Mentre si cercano ancora 40 italiani che secondo i dati in possesso della Farnesina si trovavano sul posto al momento del terremoto, quattro sono le vittime fra i nostri connazionali.
Il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc) conta in circa 6,6 milioni le persone colpite in varia misura dal sisma: un milione di esse sono rimaste senza un tetto. Le località più remote, per i difficili collegamenti, non sono ancora state raggiunte dai soccorsi.

La rete Caritas si è subito attivata per portare aiuto agli sfollati, grazie alla mobilitazione a sostegno di Caritas Nepal.
Il direttore di Caritas Nepal, padre Pius Perumana S.J., ha dichiarato subito dopo il sisma: «Si tratta del peggior terremoto di cui ho mai avuto esperienza; le scosse di assestamento sono state ancora molto forti e da quello che possiamo constatare al momento potrebbe trattarsi di una situazione di grave emergenza».
A Kathmandu Caritas Nepal si sta concentrando al momento nel fornire riparo, teloni di plastica e fogli di lamiera, cibo e acqua alle popolazioni colpite. Ancora molti dormono per la strada. Le scosse di assestamento si susseguono e nei giorni scorsi la pioggia ha ancor più complicato le operazioni di soccorso.
Caritas Nepal, in coordinamento con le altre Caritas della rete internazionale, si sta organizzando per fornire anche supporto psicologico alle vittime. I bisogni sono crescenti e si cerca di raggiungere soprattutto le famiglie più vulnerabili, con minori, anziani e disabili.

«L’enorme dolore che ha colpito il Nepal non può lasciarci indifferenti – dichiara Valerio Landri, direttore della Caritas diocesana di Agrigento. Mentre le immagini di distruzione ci passano davanti agli occhi – a volte velocemente e con disattenzione – sentiamo il dovere di farci prossimi alla popolazione nepalese aderendo alla campagna di raccolta fondi promossa da Caritas Italiana: le somme raccolte in Diocesi saranno interamente devolute ad essa. La tragedia nepalese ci ricorda la precarietà umana e la necessità di aprirsi a logiche di condivisione fraterna. Invitiamo le comunità parrocchiali a pregare intensamente per le vittime e per i superstiti, perché il dolore di questi giorni possa essere sostenuto e trasformato dalla Grazia redentrice del Signore Gesù».

Per questo la Caritas diocesana e Fondazione Mondoaltro, braccio operativo della stessa, rilanciano l’appello alla solidarietà, sottolineando che con 25 euro si possono fornire alimenti essiccati per una famiglia per un mese, mentre con 10 euro si possono assicurare:
• acqua per una famiglia per una settimana;
• una tenda per ospitare 3 famiglie;
• 30 kg di riso sufficienti per una famiglia per un mese.

Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte specificando nella causale: “Terremoto Nepal” con queste modalità:
• c/c bancario di Banca Prossima intestato a Diocesi di Agrigento – IBAN: IT 09 C 03359 01600 100000006841
• c/c bancario di Banco di Credito Cooperativo Agrigentino intestato a Fondazione Mondoaltro – IBAN: IT 30 C 07108 16600 000000001459
• conto PayPal intestato alla Fondazione Mondoaltro fondazionemondoaltro@gmail.com

Le donazioni devono pervenire entro il 30 maggio.

Per maggiori informazioni contattare segreteria@caritasagrigento.it oppure 0922.26905