Il patto che Partito Democratico e Forza Italia avrebbero stretto per cercare un candidato, all’interno della stessa coalizione, da proporre dopo le primarie come sindaco di Agrigento, ha provocato uno strappo all’interno del partito di Berlusconi, ed in particolare tra il parlamentare Riccardo Gallo ed il coordinatore regionale Enzo Gibiino.

Al fianco del parlamentare agrigentino si sono schierati  il vice coordinatore regionale vicario di Forza Italia della Sicilia Francesco Scoma e il senatore di Forza Italia Giovanni Mauro: “Riteniamo che l’onorevole Gallo agisca, come ha sempre fatto, per il bene di Forza Italia e non certo per danneggiare il partito azzurro ad Agrigento. I titoli dei giornali riguardanti la campagna elettorale amministrativa e le relative alleanze devono essere un segnale preciso al coordinatore regionale di Forza Italia affinche’ segua da vicino la questione, occupandosi di quella complessa realta’ politica ed amministrativa”, affermano in una nota congiunta Scoma e Mauro.
La correttezza e la lealta’ dell’onorevole Gallo verso il presidente Berlusconi – aggiungono – e’ un dato di fatto oggettivo. Riteniamo quindi che Gallo, in mancanza di organi provinciali di Forza Italia, non abbia avuto altra possibilita’ che lavorare a una lista civica creata attorno a un candidato valido e apprezzato dal territorio per evitare il piu’ completo isolamento e la clamorosa esclusione di Forza Italia dalle prossime elezioni amministrative”.

Nel dibattito a distanza sin inserisce anche il parlamentare Saverio Romano: “Il caso Agrigento – dichiara Romano – con il patto politico di Riccardo Gallo è, al di là del merito, la dimostrazione della assenza di una guida politica da parte del coordinatore regionale Enzo Gibiino. Questi – prosegue Romano -, è stato più impegnato a elargire medaglie e medagliette che a curare i rapporti con la base e con il territorio, entrambi lasciati a se stessi. Bisogna invece puntare al rapporto diretto con gli amministratori e con gli elettori, e ne sono una dimostrazione l’entusiasmo e la voglia di partecipazione che registriamo nei nostri incontri, nei quali non si parla di medaglie e onorificenze ma di contenuti e programmi” conclude Romano.