E’ stata una richiesta di accesso agli atti promossa dal deputato regionale M5S Matteo Mangiacavallo, per conto del Meetup di Agrigento, ad accendere i riflettori sulle 1.133 riunioni di Commissioni convocate nel Comune siciliano in un solo anno, dal primo gennaio al 15 dicembre 2014. Tre incontri al giorno, sabati, domeniche e festività incluse. Numeri che hanno destato scalpore, soprattutto se confrontati a quelli registrati nel Comune di Trento, dove le commissioni, nel medesimo arco temporale, sono state riunite solo 109 volte.

Pubblicizzare queste informazioni ha subito suscitato le ire dei consiglieri interessati che si sono esibiti in goffi tentativi di giustificare quello che agli occhi di tutti appare come un evidente scandalo. L’ultimo intervento, in ordine di tempo, è del consigliere Gerlando Gibilaro che invita il parlamentare regionale Mangiacavallo ad un confronto pubblico.
Questa la risposta del deputato 5 Stelle:

“Non capisco per quale motivo il consigliere Gibilaro si senta chiamato in causa e cerchi di difendersi pubblicamente da accuse che non gli sono state mai rivolte. Sembra dar ragione ad un famoso detto”. “Col gruppo M5s – aggiunge il parlamentare saccense – ci siamo limitati a verificare il numero delle commissioni convocate nel 2014 ad Agrigento e, per vederci ancor più chiaro, abbiamo chiesto di avere copia dei verbali delle sedute”.

“Sono aperto a qualunque confronto – conclude il deputato, che ha inoltre richiesto anche il totale dei rimborsi erogati dal Comune ai propri consiglieri – ma non è a me che il consigliere Gibilaro deve rendere conto; i suoi interlocutori sono i cittadini agrigentini, con loro deve confrontarsi e a loro deve relazionare il suo operato e quello della sua commissione”.