Una serata di grande cultura è stata celebrata ieri ad Agrigento al Teatro Luigi Pirandello. “Agrigento tra memoria e identità”, presentato da un’elegante Paola Pitagora, interprete sublime di tante opere del grande drammaturgo, ha riempito ogni angolo del teatro di un pubblico attento e colto, che ha apprezzato il momento clou delle celebrazioni dedicate all’assegnazione del Nobel a Luigi Pirandello.

Toccando in modo delicato e raffinato il tema del legame profondo tra Pirandello, l’opera pirandelliana e la città di “Girgenti”, Giovanni Taglialavoro, autore e regista, è riuscito a catturare l’attenzione degli spettatori e a trasferire nel profondo dell’anima di ciascuno il risveglio di sentimenti d’orgoglio e di appartenenza negli agrigentini, ma soprattutto la consapevolezza della grandezza e dell’universalità di Luigi Pirandello. L’essenza “pirandelliana” si è trasformata in patrimonio da difendere e da esaltare per ridare ad Agrigento la speranza di una sua rinascita, che parta proprio dal valore attribuito alla cultura, quale complesso di tradizioni e saperi da trasmettere alle generazioni future.

Agrigento, ieri sera, ad opera del Comune di Porto Empedocle, ha recuperato la sua identità, senza enfasi e con il contributo di artisti di indubbia grandezza, che hanno calcato le scene interpretando i personaggi pirandelliani, curandone spesso anche la regia: più intimistico e riflessivo Vincenzo Pirrotta, concentrato di sentimenti e passioni; intenso nelle sue istrioniche abilità d’interpretazione drammatica Sebastiano Lo Monaco (nella foto).

Denso d’emozioni il momento di ”Colloqui coi personaggi”, sulle scene di “Kaos” dei fratelli Taviani e le musiche di Piovani, interpreti Sebastiano Lo Monaco e Paola Pitagora. Le video-testimonianze hanno divertito e incuriosito il pubblico, come quella dello scrittore Andrea Camilleri sul suo unico tumultuoso incontro con l’”ammiraglio” Pirandello, nelle vesti di Accademico d’Italia, o hanno provocato leggeri brusii di commento, come alle parole di un altro Premio Nobel per la Letteratura, Dario Fo sul suo teatro “opposto” a quello di Pirandello, o di Giorgio Albertazzi, che ne ha esaltato la grandezza.

Sintetici, ma comunque interessanti e profondi, gli interventi del professor Salvatore Ferlita, docente di Letteratura Italiana all’Università di Enna, e del professor Alfonso Maurizio Iacono, docente di Filosofia all’Università di Pisa. In chiusura, l’intervento del giornalista del Corriere della Sera, Felice Cavallaro, per parlare della Strada degli Scrittori e sancire come la conoscenza possa diventare ricchezza e sviluppo, contando su scrittori quali Pirandello, Sciascia e Camilleri, condizione di partenza per la rinascita di un territorio.

Cavallaro ha quindi rivolto un saluto al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, on. Giovanni Ardizzone, presente in sala, e al presidente del Distretto turistico regionale Valle dei Templi, nonché sindaco di Porto Empedocle, on. Lillo Firetto