Il deputato regionale del Ncd, Vincenzo Fontana, interviene sulle prossime amministrative di primavera ad Agrigento.
Ecco di seguito la nota:
“Mi preme ribadire ancora una volta per la mia esperienza e storia personale nella società e nella politica, la grave situazione strutturale al Comune di Agrigento.
Per essere molto chiari entrare nella speciosa ridda di nomi per concorrere alla carica di primo cittadino a me sembra solo l’effetto annuncio e non la causa ai problemi reali e pregnanti del nostro ente locale.
Ci troviamo in una situazione economico-finanziaria di notevole difficoltà che certamente non nasce oggi, con un bilancio consuntivo e preventivo che ancora stenta di essere approvato, questo è lapalissiano e dimostra la fotografia e lo stato d’impasse.
Non voglio esercitarmi a lanciare strali e accuse alle amministrazioni precedenti cosa che verrebbe facile e dal forte impatto mediatico e populista ma scevro dal mio modo di intendere e di operare in politica, ma bisogna un reale e pesante cambio di passo per evitare che la città di Agrigento scivoli nel baratro e sia a rischio dissesto finanziario, un fatto che spero e mi auguro anche con l’aiuto del Commissario sia allontanato.
Io sto seguendo un percorso di responsabilità con il mio partito l’Ncd e con tutti i partiti interessati vista l’emergenzialità del caso Agrigento per uscire dal pantano.
Per questo ritengo che con tutte le lacune i partiti al di là degli steccati come si sta facendo a Roma debbono realmente trovare una sintesi sui temi economici, burocratici e politici per dare progettualità e linee di governo a un comune che manca di punti di riferimento che vanno anche fuori dall’alveo politico, mi riferisco per esempio alla burocrazia e al funzionamento di tutta la macchina comunale.
I servizi essenziali: il decoro urbano, il centro storico e la fascia costiera devono essere problemi da risolvere che coinvolgono i politici locali, regionali e nazionali del territorio.
Io se da Presidente della Provincia ho raggiunto risultati, dalla chiusura della vicenda Asi informatica per il personale, al raddoppio della 640, ai concorsi interni del personale e rilanciato il Consorzio Universitario con dodici corsi di laurea e il pareggiamento dell’Istituto Toscanini di Ribera non ho mai parlato in prima persona ma ho rimarcato che è stata la politica e il buon governo a vincere.
Per tutto ciò credo che il progetto di rinascita di Agrigento abbia bisogno del sostegno di tutti e del coraggio dei partiti e della classe dirigente in termini includenti, poi sulla base di una linea condivisa su punti determinati si può fare qualsiasi ragionamento sui nomi ed eventualmente sul metodo: primarie o scelte sul nome che possa rappresentare meglio la soluzione alla vere cause del crollo della città.
E non mi limito ai nomi dei vecchi schemi della politica, nel Ncd c’è una classe dirigente, abbiamo Sindaci, amministratori e consiglieri in gamba da Ravanusa,Sciacca e in alte realtà della nostra provincia, come nella nostra Agrigento.Ecco perché dico alla politica e ai politici di ogni ordine e grado prima di tirare nomi, bisogna lavorare su un programma serio, responsabile e fattibile depurandolo dalla demagogia e dai fumi del momento.
Perché all’antipolitica si risponde con la serietà e gli impegni che si prendono prima con i cittadini e il territorio alla facile corsa per vedere stampati nomi più o meno veritieri come i salvatori di Agrigento”.