“Zambuto come Crocetta. Il governo della Regione come il governo di Palazzo dei Giganti: segnati, entrambi, da un fallimento totale, a 360 gradi, con un Pd assolutamente responsabile politico del disastro”. Il capogruppo Mpa di Aula Sollano, Alfonso Vassallo, punta l’indice dritto sul partito democratico e sui propri due esponenti di primo piano, i quali, attraverso un operato irresponsabile condiviso, hanno condannato rispettivamente la Sicilia e il Comune di Agrigento ad un destino a dir poco amaro.
“I risultati della loro inefficienza sono evidenti, sono sotto gli occhi di tutti e i cittadini, costretti a pagarne il conto, hanno ben chiaro questo quadro che è certamente drammatico e pesante – afferma Vassallo – e il Pd, il partito del governatore Crocetta e dell’ex sindaco Zambuto, è il principale artefice di questa deprimente situazione. Anche se, con dichiarazioni di facciata o innescando polemiche mediatiche, che sanno solo di teatrino, il segretario Raciti & company, compresi i vertici agrigentini, provano a rivendicare una verginità, ormai ampiamente e profondamente perduta. Sono dentro fino al collo. Il Pd si assuma allora la responsabilità politica e ammetta di essere inadeguato a governare e ad amministrare. Così a Palermo, come ad Agrigento, il futuro passa quindi attraverso l’impegno, la serietà e la credibilità delle forze moderate che, in particolare, in Aula Sollano rappresentano la stragrande maggioranza. Ed è proprio in questa ottica – osserva il capogruppo Mpa – che si inquadra la necessità per i partiti di opposizione al governo Crocetta e alla defunta Amministrazione Zambuto di prendere le distanze, in modo netto, dal pasticcione e dannoso Pd e di avviare un serio, concreto e saggio ragionamento, indispensabile per garantire una prospettiva di rilancio alla nostra città. D’altronde oggi chi potrebbe offrire sponda al partito democratico? Noi certamente no. Gli agrigentini, ne siamo sicuri, non capirebbero e non premierebbero l’alleanza con una forza il cui presidente regionale è l’ex sindaco Zambuto che ha trascinato la città vicinissima al default e al degrado. L’Mpa – conclude Alfonso Vassallo – è aperta al dialogo con quanti hanno lavorato e continuano a lavorare per il bene della nostra terra. Ci aspettano nuove sfide, come quelle legate all’intercettamento dei fondi strutturali attraverso la partecipazione ai bandi. Litigare non serve, per quanto mi riguarda la vicenda con Piero Macedonio, presidente provinciale del Patto per il Territorio, è chiusa. Dobbiamo essere propositivi e costruttivi, anche in termini di collaborazione fattiva col Commissario Straordinario, Luciana Giammanco, per superare, sbloccando anche la questione Prg, questa delicata fase e per tracciare un nuovo corso che cambi il modo di gestire la cosa pubblica al Comune di Agrigento. Un modello diverso che potrà certamente indirizzare l’Amministrazione che verrà dopo le elezioni della prossima primavera e non in autunno, come alcuni colleghi, mal consigliati, avevano ipotizzato e dato quasi per scontato”.