“Dal punto di vista personale la stima nei confronti di Francesco Messina si conserva immutata. Ci sono alcuni aspetti però di natura squisitamente politica che meritano di essere opportunamente analizzati”. Angelo Vaccarello, dopo avere lasciato il cartello che sostiene il sindaco Zambuto, a cui l’assessore Messina è rimasto “sorprendentemente” ancorato, interviene in omaggio alla verità e per fare chiarezza rispetto ai rapporti con colui che, fino a qualche giorno fa, era il suo più stretto compagno di viaggio anche fra i banchi di Aula Sollano.
“E’ vero che la politica, ahimè si è trasformata in una sorta di teatrino, ma mettere i piedi un vero e proprio copione per mascherare la realtà e per conservare posizioni di comodo – aggiunge Vaccarello – non fa certamente onore agli interpreti. Soprattutto a Francesco Messina, giovane preparato, amministratore lucido e deciso, il quale non può ricorrere a questi palesi, banali e ignobili giochetti per provare a ribaltare lo stato delle cose, messi in scena per giustificare la brusca interruzione di un percorso tracciato assieme, elaborato in piena condivisione, tradendo di fatto il valore politico e sociale a cui abbiamo creduto. E lo ha fatto solo e soltanto ad appannaggio della poltrona da proteggere. Quello che è accaduto è facile da ipotizzare: Messina si è messo d’accordo con Zambuto. Poi via alla sceneggiata con la dichiarazione: “Il sindaco mi ha chiesto di restare al mio posto”.
“Per salvare il posto in giunta – osserva amareggiato Vaccarello – il buon Francesco ha girato le spalle al nostro nobile progetto al servizio degli agrigentini, che assolutamente non poteva continuare ad alimentare le egoistiche ambizioni del sindaco, il cui unico ed esclusivo pensiero non è quello di lavorare per il benessere della città, ma quello di costruirsi la carriera. Questa è la pura e santa verità” – conclude Angelo Vaccarello.