La campagna già partita sul web, dove una locandina con lo stesso slogan ha collezionato più di 26.000 visualizzazioni in pochi giorni, si è poi estesa ai muri di dieci città siciliane – Palermo, Niscemi, Licata; ma anche Gela, Modica, Vittoria, Scicli, Barrafranca, Pietraperzia, Giardini Naxos e Militello in Val di Catania, a dimostrare la capillarità della presenza forzanovista nell’isola – che hanno visto comparire nelle stesse ore decine e decine di striscioni che non lasciano dubbi sul giudizio negativo che il presidente della Regione ha meritato da quando si è insediato, poco più di un anno fa, a Palazzo dei Normanni.

“Crocetta è un rivoluzionario di cartone – ha spiegato Giuseppe Provenzale, segretario regionale di Forza Nuova – perché ai suoi proclami roboanti ha fatto seguito il solito immobilismo dei governi che lo hanno preceduto e l’usuale tradimento di quanto sbandierato in campagna elettorale. Dopo una prima fase di nomine spettacolo di assessori, a cui vanno aggiunte quelle di un uomo d’apparato come lo “straniero” Bianchi all’Economia e della sua segretaria particolare, bergamasca, al Turismo, si è fatto notare per il vergognoso voltafaccia sul Muos, su cui già lo attaccammo, per i tagli alla spesa sociale – disabili, Sanità, banco alimentare … – per il consueto galleggiamento di una giunta dalla maggioranza variabile, per un delirio continuo di demagogia antimafiosa parolaia, per il suo clamoroso ignorare lo Statuto speciale, specie in materia fiscale e monetaria, fino a completare il quadro già fosco con la recente oscena Finanziaria, che intendeva regalare 15 milioni ai petrolieri (mentre si indebitava per 1 miliardo di euro) e mutui agevolati alle coppie gay, che ha tolto la maschera ad un falso rivoluzionario, in realtà legato a lobby e poteri forti e nemico del popolo siciliano”.

“La nostra battaglia non finisce qui; questo incantatore di serpenti deve dimettersi – ha concluso Provenzale – stiamo preparando una manifestazione a Palermo, in cui denunceremo la vera natura di questo campione della sinistra di regime, ostile nei fatti agli interessi di una Sicilia sempre più vittima di una crisi pilotata e niente affatto irreversibile, e presenteremo le nostre proposte per il rilancio; prima fra tutte quella della moneta regionale”.