AGRIGENTO – “Se vogliamo davvero coniugare servizio efficiente, contenimento dei costi, salvaguardia dei posti di lavoro e bollette più leggere per i contribuenti, c’è una sola strada da seguire: ed è quella che conduce alla gestione in house”. Il capogruppo Mpa, Alfonso Vassallo, lo ha ribadito nel corso dell’ultima seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata proprio alla questione rifiuti”.
“La gestione diretta del servizio di raccolta dal parte del Comune – afferma Vassallo – comporterebbe subito una riduzione della spesa e quindi un tributo meno pesante per gli agrigentini. Il conto è presto fatto. Il risparmio, nella misura vicina al 30%, sarebbe così raggiunto: l’11% attraverso l’azzeramento degli esborsi amministrativi pagati attualmente alle ditte, l’8% in quanto verrebbe meno la voce “utile d’esercizio”, e il 10% targato Iva che, con la formula in house, verrebbe cancellata per legge. Rispetto allora ai numeri di oggi, si andrebbe immediatamente a determinare una minore uscita, tutta a vantaggio evidentemente delle nostre famiglie. E non finirebbe qui. Perché tra le pieghe dell’attuale piano finanziario figurano voci, a mio avviso, fuori posto in quanto non proprio aderenti e coerenti alle normative in materia”.
Il capogruppo autonomista, sempre nel corso dei lavori consiliari, ha sollevato il problema legato al contratto. “L’articolo 21 del capitolato del 2007 – evidenzia Vassallo – è stato violato nella parte in cui recita espressamente: “ se ci sono scioperi per cause derivanti dal non pagamento degli stipendi ai lavoratori, la responsabilità grava sulle ditte. E manifestazioni e proteste, nel corso degli anni, mi sembra che non ne siano mancate. Quindi oggi il Comune di Agrigento, così come in passato l’Ato Gesa, non può fare finta di niente rispetto ad un intervento finalizzato alla rescissione del contratto” – conclude il capogruppo Mpa.