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Akragas-Savoia, la partita infinita. Intervento del presidente Alessi

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Alessi e Rigoli in conferenza stampa

Alessi e Rigoli in conferenza stampa

La partita tra Akragas e Savoia, non è durata soltanto 90 minuti. E’ iniziata una settimana prima, già durante Ragusa-Akragas, e prosegue tutt’ora.
Fuori dal campo, la capolista è stata assoluta protagonista, grazie anche all’ausilio di un esercito di giornalisti e mezzi di informazione/tifosi (esiste un decalogo dei giornalisti sportivi, lo sapevate?). Un battage mediatico lanciato (pensiamo) al solo scopo di scalfire la serenità di un gruppo, quello biancazzurro, che naviga a due passi dal sogno che si chiama “Lega Pro”.
Sul campo di gioco, invece, il risultato è stato diverso: l’Akragas ha dominato sulla corazzata biancoscudata, costruita a suon di migliaia di euro. Alla fine, in favore degli ospiti, abbiamo annotato una occasione sprecata da Meloni ed un rigore non concesso all’Akragas.
La partita continua, e secondo quanto riportato dagli organi di stampa iplontini, potrebbe spostarsi nelle stanze della procura federale.

A seguito delle recenti prese di posizione della società Savoia, interviene il presidente dell’Akragas Silvio Alessi, che dichiara:

stadio esseneto akragas - alfano, alessi e rigoli

da sx: Angelino Alfano, Silvio Alessi e Pino Rigoli

“Abbiamo appreso dagli organi di stampa che il Savoia avrebbe “allertato la Procura Federale per le ammonizioni dei giocatori dell’Akragas contro il Pomigliano e per la partita tra Ragusa e Akragas.
Questo è l’ennesimo attacco che l’USD Akragas riceve dalla corazzata Savoia. Ed infatti, è da diverse settimane che campeggiano dichiarazioni, commenti e articoli sulle strategie di marketing (sponsorizzazione Enel), sulla visita dell’onorevole Alfano alla squadra durante il periodo delle festività natalizie, sulla partita Ragusa /Akragas definita “una farsa vergognosa” e paragonata ai gravissimi fatti verificatisi durante la gara Salernitana / Nocerina, nonché sul divieto imposto ai tifosi del Savoia dall’Osservatorio Nazionale e dalla Prefettura di Agrigento, di potere assistere alla partita Akragas/Savoia.

Si è avuto e si continua ad avere grande rispetto per il Savoia calcio e per i suoi tifosi, ma la polemica è divenuta ormai sterile, gratuita ed offensiva.

Se da un lato vi è una società che sembra aver speso ingentissisime risorse economiche paragonabili a quelle che si impiegano in un campionato professionistico, e senza alcuna rilevante sponsorizzazione e con una media spettatori di 1500 persone a partita, dall’altro vi è l’Akragas che, con una cifra di gran lunga inferiore, sta disputando un eccellente campionato sorprendendo qualsiasi addetto ai lavori.

È chiaro ed evidente agli occhi di tutti che la scelta compiuta da Enel è risultata a dir poco vincente, in termini di immagine e di risonanza a livello nazionale. Già in occasione dello spareggio Akragas/Cavese la città di Agrigento e i suoi tifosi avevano dato prova di elevata sportività, accettando la sconfitta e applaudendo gli avversari, fatto questo che ha avuto, non solo grande risalto a livello nazionale, ma che è stato puntualmente apprezzato dagli sponsor, tra cui l’Enel.

Questo entusiasmo e questo evidente senzo di ospitalità è stato offerto a tutte le squadre che sono venute all’Esseneto e la cornice di pubblico in occasione del big match tra Akragas e Savoia ha confermato questo costante trend positivo. Gli stessi giocatori della squadra avversaria e mister Feola hanno riconosciuto ed apprezzato il calore degli sportivi e l’eccellente contesto, degno di altri palcoscenici sportivi.

È assolutamente irriguardoso da chicchessia insinuare che l’Osservatorio Sportivo Nazionale e la Prefettura di Agrigento, per favorire l’Akragas o compiacere il Ministro Alfano, abbiano voluto limitare una libertà del cittadino, e cioè la possibilità di assistere ad una partita di calcio, né meno che mai, a fronte della umiliante trasferta a Ragusa, accostarla ai gravissimi fatti di Salernitana/Nocerina.

Il paragone non regge. Una squadra che non ha i mezzi economici per affrontare il torneo non è paragonabile al tifo violento o alle minacce personali, fatti questi assolutamente subiti dall’Akragas. Ed infine la questione delle ammonizioni, assolutamente derivanti da una partita di calcio contro il Pomigliano, combattuta e vibrante, svolta su un campo ai limiti della praticabilità e contro una squadra che già aveva eliminato l’Akragas nei quarti di Coppa Italia.

Non vi è chi non veda come i giocatori hanno assolutamente interpretato correttamente nel pieno rispetto delle regole la loro lartita senza alcuna dietrologia di sorta. Il calcio deve rimanere uno sport, momento di confronto e di competizione, e non di avversità.

Il Savoia è certamente un’ottima squadra che sta svolgendo un campionato straordinario e non ha bisogno di queste stucchevoli e pretestuose polemiche, continui a dimostrare sul campo di essere piu forte e l’Akragas e gli agrigentini ne riconosceranno la vittoria, ma se dovesse verificarsi il contrario, che sia la società campana a rendere merito agli avversari, senza con ciò pescare nel torbido ed insinuare manifeste falsità”.

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