Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Inps, indetta dalle federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl Uil e Cisal.
Dopo le assemblee tenutesi il 2 ottobre in tutte le sedi dell’ente, oggi 4 ottobre la protesta prosegue con sit-in, manifestazioni e volantinaggi. “Una mobilitazione lanciata – sottolineano in una nota congiunta Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal – per scongiurare il rischio di una riduzione del livello dei servizi che l’Inps ha sinora garantito anche grazie al finanziamento di quei “progetti speciali” che la bocciatura del piano di riduzione della spesa varato dall’Istituto sta seriamente mettendo in discussione”.
“Se c’è un taglio da fare è quello sulla spesa improduttiva e sulle risorse inutilizzate.
Oggi siamo convinti che “occorre fare la riorganizzazione che è mancata nel momento della creazione del cosiddetto super Inps. Proposte che il sindacato avanza da tempo: un piano di organizzazione, valorizzazione del personale, innovazione nelle procedure e nei servizi. Interventi indispensabili per ampliare e migliorare l’offerta di servizi ai cittadini”.
“Basta con i tagli lineari che penalizzano chi è già sottoposto al blocco dei contratti, basta alla continua riduzione dei bilanci degli enti previdenziali, non da ultima quella di 240 milioni di euro disposta dalla legge di stabilità. Il tutto in un ente passato in un decennio da 40mila a 26mila unità, con un conseguente risparmio di spesa relativo ai lavoratori.
In un momento difficile come questo, con disoccupazione e cassa integrazione alle stelle, Il Governo non può trattare l’Inps come un bancomat, oggi l’INPS è una parte determinante del nostro welfare”.
“E’ uno scempio che va fermato, prima che metta in ginocchio i lavoratori, le famiglie e l’intero sistema di sicurezza sociale” .