“Mafiosi e mafiose convertitevi”. Con queste parole, pronunciate da Papa Francesco nel corso dell’Angelus di domenica scorsa, il Papa ha fatto eco ad un grido lungo 20 anni lanciato dalla Valle dei Templi dal beato Giovanni Paolo II. Oggi il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, da sempre in prima fila nell’incoraggiare i siciliani a non piegarsi alla criminalità organizzata, ha invitato Papa Francesco a tornare nella Valle dei Templi, dopo due decenni dal Pontefice polacco, per rinnovare l’impegno delle istituzioni e dei cittadini nella lotta alla mafia. “L’appello di Papa Giovanni Paolo II – ha detto Zambuto – fu capace di varcare la soglia della Valle dei Templi e rimbalzare in tutto il mondo, evocando le immagini degli attentati fatali di un anno prima del giudice Falcone e Borsellino e l’assassinio del magistrato Livatino avvenuto nel 1990. La forza e l’importanza di quelle parole – continua il Sindaco – fu talmente dirompente da rimanere, da quel momento, impresse nella mente degli italiani come il ‘grido di Agrigento'”. Era il 9 maggio 1993 quando Papa Wojtyla, ricordando Don Puglisi come colui che “ha vinto contro le cosche”, pronunciò l’invettiva contro la mafia e la criminalità organizzata: “Dio ha detto una volta: Non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Lo dico ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!”.